«Via Sentimento n.19», il Progetto Tradizione & Traduzione porta in scena l’amore al Teatro Comunale di Caserta

Caserta – Nuova particolare prova per il Progetto Tradizione & Traduzione – diretto da Patrizio Ranieri Ciu –  al teatro al Comunale di Caserta con lo spettacolo Via Sentimento n.19 messo in scena dai giovani artisti della Compagnia della Città giovedì 25 maggio alle ore 20.30.

Reduce dal successo di Bruxelles dove hanno rappresentato un’eccellenza artistica giovanile Campana, La Compagnia di Città porta sul palco venticinque dei suoi attor giovani – frutto del Laboratorio Tradizione & Traduzione – interpreti di una favola romantica, un dolce mistero da scoprire nella forma di lunga, intensa poesia d’autore che riuscirà a proiettare gli spettatori in una dimensione fantastica lontano da ogni quotidianità: è proprio questo l’obiettivo dei giovani attori casertani, che credono nel teatro e vogliono avviare, tramite l’arte, una vera e propria rivoluzione dei sentimenti.

Via Sentimento n.19 racconta i misteri legati a una strada che nessuno conosce, in cui abita qualcuno che nessuno ha mai visto. Questo qualcuno, però, con le sue mille stranezze, ha un’importanza fondamentale per la vita della città. Tra testi poetici e musiche danzanti dall’antico sapore di canzone d’autore partenopea, più che spettacolo per il pubblico è un’esperienza senza precedenti.

Un intreccio di storie e passioni si alterna, sul palcoscenico, con brani inediti ma tutti figli della tradizione. Un racconto d’amore nostrano, fatto delle stesse passioni e degli stessi sogni che accompagnano e strutturano la crescita di ognuno, una navigazione delicata tra i porti e le passioni più intime che dànno un senso alla vita intera, inserito anche come atto «dichiarativo» di partecipazione al FestBook di Caserta.

Via Sentimento n.19, guardando alle forme più apprezzate della tradizione teatrale e musicale napoletana, è un ponte che si riapre ai valori che fecero grande il periodo dell’avanguardia artistica grazie ad un gruppo di giovanissimi artisti casertani che stanno cambiando il concetto e la visione del teatro, aprendosi all’impegno sociale ed all’investigazione sulla contemporaneità e che portano in scena un sogno destinato ad aiutarci a rendere migliore la vita.

Nota d’autore

La narrazione e la poesia, entrambi strumenti di memoria, si vanno deteriorando.

“Le storie, ormai parlate, quando non sono solo “immaginate” nel nuovo senso televisivo  dell’esser rese per immagini, hanno perduto la sostanzialità del racconto inteso come baratto”. “L’arte del narrare si avvia al tramonto. Capita sempre più di rado incontrare persone che sappiano raccontare qualcosa come si deve… E’ come se fossimo privati di una facoltà che sembrava inalienabile, la più certa e sicura di tutte: la capacità di scambiare esperienze”.

Via Sentimento n. 19 si propone di recuperare il concetto della narrazione poetica prendendo un soggetto tra i più narrati – Napoli – ma proprio perchè tale, il più incline, per saturazione, a perdere del tutto l’identità intanto dimenticata. Ed oggi non c’è più nulla di quel che una lunga aggregazione temporale di umanità detta città, aldilà delle sue condizioni atmosferiche ed architettoniche, aldilà delle sue condizioni ambientali, sociali e culturali, ha sempre contenuto nelle viscere della sua esistenza.

Allora, come in una pinacoteca, un piccolo racconto va incontro ad un altro e la parola diventa destino poiché il vero destino dei destini è nella scrittura narrativa, che “avverte” come facevano gli oracoli e “purifica” come faceva la tragedia.

Ed ecco Napoli sul palcoscenico che, provocatoriamente, senza una scena, l’artista con il racconto e la poesia propone come nobile rappresentazione del sublime. E la voce diventa musica in lingua napoletana, certificazione di una eccellenza sentimentale quotidiana che nei secoli, rifiutata e trasformata in contenitore di rifiuti, resta inarrivabile per l’intensità delle vissute vite.

Un percorso, tra l’ironia della maschera e il sarcasmo dell’emigrazione, disegnato dal movimento della voce nella raffinata atmosfera di una innata semplicità è la offerta di una elevata divinazione per ognuno degli astanti.

Sarà Napoli incredibile quella rappresentata, così lontana dai foschi fasti del suo attuale identificatore, il Gomorra cavallo di Troia della mediocre politica moralmente questionata, del suo neofisico/realismo che l’ha resa così umanamente irreale, svuotata dell’essenza prima di città viva del mondo.

Percorrerne una via solo poeticamente impressionata per scoprire il piccolo mistero che avvolge il civico 19 ha come fine unico quello di far riscontrare al pubblico la classe e la qualità della sua storia umana, della natura di gesti, suoni e gente che l’hanno resa tale.

Una concentrazione di esperienze, vissute e convissute romanticamente da antichi e anonimi generatori, che occorre imporre agli spettatori, spesso ignari della celestiale origine dalla quale sono stati generati.

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