Anno giubilare per i 25 anni della corale polifonica “Jubilate Deo”

Trentola Ducenta – La prima domenica di Avvento del 1990 fu una data storica per la comunità di Trentola Ducenta.

In quella data, infatti, nacque la corale polifonica “Jubilate Deo” sulla spinta del desiderio genuino di animare le celebrazioni domenicali in parrocchia. Fu il Signor Pasquale Cerullo a guidare il coro composto da 15 persone durante il servizio liturgico consueto e più che come un impegno, il gruppo creatosi visse quegli attimi con devozione religiosa rispecchiandosi concettualmente a pieno nei principi di vocazione per la vita di preghiera. Il ducentese mantenne la carica fino al 2004, anno in cui cominciò la fase di transizione corale. Nel 2009 toccò a Don Luciano Di Caprio dare lo sprono ai cantori, i quali ritrovarono le motivazioni che parevano perse. Attualmente della corale si occupa il giovane Federico De Mattia.

A 25 anni di distanza, i protagonisti sono cambiati, ma il cuore del coro resta sempre vivo, rendendo gioiose, attive e partecipate tutte le funzioni che si tengono in parrocchia. Per la celebrazione di questa importante ricorrenza, sono già previsti due eventi in calendario: il prossimo 29 novembre si terrà la rassegna delle corali parrocchiali mente il 27 dicembre avrà luogo il primo concerto della Corale polifonica “Jubilate Deo”.

“Sotto lo sguardo misericordioso del Padre – afferma Federico De Mattia, responsabile della realtà polifonica –, sotto lo sguardo del Padre del Signore Gesù Cristo vogliamo elevare i nostri inni di lode e ringraziarlo per i doni concessi a noi in questi anni. Alla misericordia del Padre eleviamo il nostro Deo Gratias per la chiamata al servizio liturgico della nostra comunità. Il servizio offerto da questo insieme stupendo di elementi canori, rappresenta oggi un punto fermo per tutti i fedeli di Trentola Ducenta”.

Un cammino di affermazione che la corale ha cominciato ad intraprendere sin da lontano, con la “Schola cantorum” che, piano piano, è divenuta un pilastro dell’animazione liturgica. Una novità assoluta rispetto alla “monovoce” precedente agli anni 90, la quale è stata rimpiazzata da più voci di soprani, contralti e tenori. Lo stesso servizio domenicale sembra essere destinato a diventare una costante giornaliera della parrocchia di San Giorgio Martire. “A quel punto, indubbiamente, la polifonia richiederà impegno, abnegazione e sacrifici – afferma De Mattia -. I cantori non verranno meno a questo atto lodevole. L’invito in Cattedrale ad Aversa, in occasione delle Ammissioni agli ordini sacri seminaristi, tra cui quella di don Francesco Martino (figlio della comunità ducentese), è per noi un motivo di orgoglio”.

Federico De Mattia definisce “assiduo e silenzioso il lavoro che portiamo avanti con amore e dedizione. Il ruolo della nostra parrocchia, nel corso degli anni, si è tramutato in sostegno anche per altre realtà limitrofe, come Frignano, l’Abbazia di Montecassino, l’Abbazia della Madonna di Casaluce, la Cattedrale di Aversa e, nel 2004, la solenne incoronazione della Vergine Maria ad Andretta. In occasione della celebrazione nel paese in provincia di Avellino, la Santa Messa fu tenuta dal Cardinale. “Ho ben impresso nella mente il 2012, quando, in occasione del Giubileo Lauretano della Forania di Trentola-Ducenta Casaluce, la corale venne incaricata di animare la Santa Messa”.

Un pensiero al passato: “A 25 anni dalla nascita della corale, i cuori di tutti i membri sono colmi di gioia e ringraziano il Signore per questo felice anniversario. Risulta impossibile non trarre qualche considerazione spirituale fondamentale in questa ricorrenza. Innanzitutto, il silenzio e la meditazione dei canti e dei testi da seguire diventano motivo di preghiera per ognuno dei cantori. La preziosità di questo servizio è sempre più motivata dalla consapevolezza che con il canto si evangelizza, con il canto si annuncia, si testimonia che Gesù è il Signore. Le voci salgono a Dio, in questo anno della Misericordia perchè il Signori accompagni questo servizio in comunità e doni quell’umiltà in grado di lasciar spazio al silenzio, quando in fronte al mistero anche le voci degli angeli tacciono, rinchiudendosi in una profonda e timorata adorazione”.

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