Campania, Saiello: “Rapporto Ance, De Luca non può invertire tendenza vietando Gomorra”

Campania – “Il rapporto illustrato ieri dall’Ance è un grido d’allarme che abbiamo il dovere di raccogliere e tramutare in impegno per invertire una tendenza drammatica.

L’emorragia in atto di cittadini che fuggono via dalla nostra regione ha comportato una crisi inevitabile del comparto dell’edilizia, che in Campania è risultato il settore maggiormente colpito dal Covid. Ai 58mila posti di lavoro persi nel comparto dal 2008 a oggi si aggiunge la previsione, assolutamente catastrofica, di un calo di ben 700mila abitanti nei prossimi venti anni. Meno cittadini e sempre meno lavori di ristrutturazione da commissionare, per non parlare dello stallo delle grandi opere pubbliche. Per contrastare questa emergenza, non possono bastare le procedure urbanistiche più snelle annunciate da De Luca. Né serve spostare la polemica sugli effetti delle narrazioni di Gomorra, che a detta del governatore rappresenterebbero un deterrente per nuovi investitori. Il tema da affrontare è affrontato sulla opportunità offerta dai fondi del Pnrr”. È quanto dichiara il presidente della IV Commissione regionale speciale Innovazione e Industria 4.0 Gennaro Saiello.

“Vanno creati tavoli di confronto con tutti i comparti produttivi, a cominciare proprio da quello dei costruttori, per pianificare al meglio la qualità della spesa dei fondi in arrivo con il Recovery. Settori con i quali mi confronterò nei prossimi mesi, con audizioni ad hoc con la Commissione che presiedo e a cui inviterò anche esponenti della giunta regionale. Dobbiamo fare squadra e lavorare creando le condizioni perché in Campania si torni a investire, perché la nostra regione, con tutte le potenzialità che ha, torni a essere un attrattore di imprese e multinazionali. Allo stesso tempo, dobbiamo lavorare per creare opportunità occupazionali per i nostri ragazzi e incentivi per le giovani coppie, con agevolazioni sull’acquisto e l’affitto di abitazioni. Non possiamo pensare di porre un freno alla fuga di residenti dalla Campania vietando inchieste di cronaca e serie tv”.

 

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