Primo Piano – Lo comunica Pasquale Montesano , Segretario Generale Aggiunto OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che aggiunge : – Nella mattinata del 24 u.s. l’ennesimo episodio di violenza nel carcere di Foggia questa nel Reparto Accoglienza della sezione Reclusione , un detenuto, ex pugile palestrato 40 enne con reati per droga, oltraggio a pubblico ufficiale, aggressione ed altro, già in precedenza resosi protagonista di altre aggressioni a P.U., ha violentemente colpito al volto, per futili motivi, l’assistente capo coordinatore, che tramortito ha perso i sensi„trasportato prima nell’infermeria del carcere e poi al pronto soccorso dell’ospedale di Lucera, è stato giudicato guaribile con 20 giorni di prognosi per “frattura scomposta setto nasale .
Mentre nella mattinata del 25 u.s.a Trani al Piano terra del reparto deniominato ITALIA detenuto di origine italiana sferra un pugno al volto del poliziotto penitenziario ivi di servizio , sottoposto a controllo sanitario e stato giudicato guaribile in dieci giorni
“continua Montesano” Tra il 7 e il 10 marzo scorsi in diverse carceri italiane sono scoppiate violente rivolte dei detenuti. Le proteste, che hanno interessato diversi istituti della penisola (dal Nord al Sud , in particolare Foggia , dopo che si era diffusa la notizia misure emergenziali di contenimento del COVID-19 disposte dal decreto legge dell’8 marzo scorso, che ha previsto fra l’altro la sospensione dei colloqui dei detenuti coi parenti, sostituiti con telefonate e videochiamate.Un pretesto per manifestare l’assoluta sofferenza al regime penitenziario con esplosione di inaudita ingiustificata violenza .
“mai come in questo periodo viviamo un drammatico momento di completo stato di abbandono e la Polizia Penitenziaria si trova sempre più sola e in condizioni disumane a risolvere le criticità che si presentano nel quotidiano con grave penuria di personale senza strumenti e mezzi anche nel far fronte al totale fallimento al rinnovamento del sistema del servizio di prevenzione sanitaria.
Il personale di Polizia Penitenziaria è a forte rischio di contaminazione poiché sovente esso è chiamato a eseguire attività lavorative anche esterne mediante i provvedimenti di esecuzione dei controlli presso i domicili in esecuzione della pene alternative alla detenzione previste dal governo (arresti domiciliari con braccialetto elettronico) nonché servizi presso gli ospedali per cui il rischio è elevatissimo
“conclude Montesano” da tempo l’O.S.A.P.P. continua a denunciare lo stato di malessere cui vivono uomini e donne della Polizia Penitenziaria della regione Puglia nella totale sordità del mondo politico del ministro e chi ha responsabilità dell’amministrazione Penitenziari , Il nostro plauso continua ad andare agli uomini e donne della Polizia Penitenziaria che nonostante le notevoli difficolta continuano a garantire l’ordine sicurezza e tutte le attivita e annesse al momento per gli effetti del “CORONAVIRUS” nell’ambito delle strutture territoriali .
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