Carceri, Puglia: ancora criticità e violenza

Primo Piano – “Lo comunica la Segreteria Generale dell’OSAPP per voce del Segretario Generale Aggiunto Pasquale MONTESANO”, che aggiunge “I ferimenti del personale sono in costante e ingente crescita nelle carceri italiane in particolare nella Regione Puglia da parte detenuti psichiatrici e da appartenenti alla criminalità organizzata, di cui a brindisi a pochi giorni dalla vile aggressione con un’arma da taglio rudimentale subita da un ispettore di polizia penitenziaria da parte di un detenuto all’interno del carcere, torniamo a commentare un altro evento critico messo in atto da due detenuti di origine tarantine che, per futili motivi, hanno posto in essere azione di destabilizzazione per l’ordine e sicurezza interna e l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria del turno di servizio. 

La dinamica dei fatti avvenuti in data 21 Agosto u.s.  verso le ore 18.15, un detenuto in apparente stato di alterazione psico fisica dovuta al consumo di vino, per futili motivi ed in segno di protesta ha dapprima incendiato una bomboletta legata a bottiglie di plastica contenente olio il tutto avvolto in uno straccio e, successivamente, coadiuvato dal suo compagno di cella, smontavano una branda e sbattendo violentemente contro il blindo della cella sradicandola  e ad entrare nel corridoio della sezione con l intento di aggredire il personale di polizia penitenziaria , con un’altra bottiglia di olio cospargeva il pavimento al fine di impedire l intervento dei poliziotti, episodio rientrava nella normalità dopo l’intervento del comandante f.f. che con non poche difficolta unitamente ad altro personale entrava nella sezione di pertinenza e dopo una lunga mediazione riusciva a far rientrare la protesta e l’azione violenta posta in essere 

La situazione è al tracollo più totale. Nonostante L’OSAPP denunci da tempo il completo abbandono dell’amministrazione penitenziaria e della politica, nessun interessamento e intervento appropriato è stato apportato, il personale non c’è la fa più, ma l’amministrazione continua ad avere una visione limitata e non veritiera delle necessità!! Sistema penitenziario sempre più alla deriva gli eventi critici degli ultimi giorni dal nord al sud , gli eventi criminosi verificatesi nel periodo COVID 19,  e non solo,  stanno caratterizzando  e determinano  lo stato di malessere  del Corpo di Polizia Penitenziaria e di tutto l’apparato sicurezza ,   che solo grazie allo spirito di sacrificio abnegazione  senso di appartenenza  e l’alta  professionalità  garantiscono  scorrimento e fluidità dei servizi annessi carcere e territorio in particolare la Puglia 

” Continua MONTESANO “mai come in questo periodo viviamo un drammatico momento di completo stato di abbandono e la Polizia Penitenziaria si trova sempre più sola e in condizioni disumane a risolvere le criticità che si presentano nel quotidiano con grave penuria di personale senza strumenti e mezzi anche nel far fronte al totale fallimento del superamento O.P.G. e servizio sanitario penitenziario. Un grido d’allarme della Puglia esposta ai vari rischi interni, nell’auspicio che nulla accada non possiamo non rimarcare precise responsabilità per le criticità degli eventi che solo grazie allo spirito di sacrificio professionalità e senso di appartenenza degli uomini e donne della Polizia Penitenziaria e di tutti gli operatori sono contenute. –

“conclude il dirigente sindacale” Ormai tali violenze sono all’ordine del giorno, solo per il fato ad oggi non è scappato il morto, si spera che verranno prese in merito provvedimenti adeguati da parte dell’istituzione in merito a queste gravissime situazioni di emergenza. Il personale è insufficiente ed impossibilitato ad intervenire con mezzi adeguati e con un protocollo ben preciso, giornalmente lo stesso rischia la propria pelle per il bene della comunità e del paese.

Qui suggeriamo ai garanti detenuti a diffondere sui TG Nazionali, Locali e spiegare l’inaudita e gratuita mattanza/tortura che subisce la Polizia Penitenziaria, così facendo mostreranno la realtà dei vari istituti penitenziari, il tutto a garanzia dei detenuti coinvolti e soprattutto per mostrare all’opinione pubblica di ciò che avviene quotidianamente nei Penitenziari Italiani.

 

 

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