Casaluce, Cutillo: “Non si sta offrendo un degno spettacolo”

Casaluce – In una nota inviata alla nostra redazione, Antonio Cutillo dichiara: ” Non essere in grado di distinguere la satira da affermazioni veritiere costituisce enorme limite intellettivo e, soprattutto, non essere capace di celare la propria acredine dimostra di non avere spessore.

 

Ti sei messo a nudo, purtroppo, e ciò che ci offri non è certamente un degno spettacolo.  Generale non sei ovviamente, né lo sarai mai perché questi ruoli richiedono onore, prestigio, dedizione e spirito di abnegazione per la Patria; né sei dottore perché, per tua informazione, sono tali solo i dottori di ricerca che possono anteporre al proprio titolo, quello ulteriore, legato al conseguimento della più alta qualificazione post-universitaria… e, a ben vedere, affettuosamente, ti consiglio, da Professore quale sono, di rispolverare la grammatica e i verbi, con i loro modi e tempi.

 

Esclusi i due titoli, l’uno frutto di una tua indebita appropriazione e, l’altro, da noi usato solo per rimarcare la distanza che intercorre tra te ed un vero ufficiale, purtroppo, resta ben poco. Davanti ai miei (e nostri) occhi si palesa, semplicemente, un uomo corroso dalla rabbia, che trasuda di odio solo perché degli onesti cittadini hanno legittimamente deciso di portare il popolo fuori dall’oscurantismo della legalità e di attenzionare le Pubbliche Autorità sul vergognoso scempio del nostro denaro, sugli accordi redditizi, sul monopolio indiscusso nel settore degli appalti, su un PUC che, nelle modalità in cui è stato concepito, non potrà mai vedere la luce. Piuttosto che insinuare ancora nei concittadini il dubbio circa il mio titolo di Professore che ho realmente conseguito, attraverso una pubblica procedura concorsuale nazionale e che mi ha consentito per anni di insegnare nelle scuole statali, aspetto quest’ultimo per il quale sei già stato querelato, mi chiedo se, a fronte della tua richiesta di portarti un alunno degli ultimi venti anni, non sia più opportuno che mi mostrassi un tuo progetto, almeno degli ultimi dieci anni, a tua firma, che sia andato a buon fine. Ma, io non arrivo ad una tale umiliazione nei tuoi confronti, perché amo confrontarmi solo su temi politici. Non prediligo il greve dialetto, né l’arroganza, ma il sano contraddittorio. Non sono, ovviamente, un mercenario perché la mia verginità politica è ben nota e, se così non fosse, mi chiedo a chi mi sarei venduto: agli imprenditori in cambio di permessi illegittimi? Ai politici un po’ più in alto in cambio di una candidatura? Ad alcuni concittadini in cambio di voti, anche a costo di sabotare i miei compagni di lista?

Nel silenzio della tua coscienza, dovrai rispondere tu a questi interrogativi e ad essa non potrai mentire; ad altre domande ti invito a rispondere in un pubblico consesso, attraverso un contraddittorio al quale, ahimè, non eri abituato. Purtroppo, esiste in questo paese una intellighènzia che avanza, che chiede risposte documentate, che non si lascia ammansire e rabbonire da argomentazioni facilmente confutabili.

 

Si chiama resilienza la capacità di reagire ad eventi avversi ed è quella che dovrai sviluppare, poiché dovrai imparare a convivere con questa nuova realtà. Una realtà in cui tu dovrai acquisire la consapevolezza che la politica non è un mestiere redditizio per la vita, che l’incarico politico non si ha per diritto successorio, che delle illegalità si risponde ai magistrati, che non si riduce al silenzio il popolo lasciando, tra le righe, sempre intravedere ritorsioni.   Ma vi è di più, il tuo essere autoreferenziale sulle presunte capacità politiche ti rende un uomo assetato di consensi (quelli veri e non prezzolati) che, purtroppo, scarseggiano. Nessuno degli uomini qualificati in cui ho avuto il privilegio di imbattermi nella mia vita, con comprovati meriti nel proprio settore professionale, ha mai sottolineato tanto. Purtroppo, lo stile e la cifra culturale o le si possiedono, o le si possono ammirare solo dal basso! Dall’alto credo che tu sia solo in grado di muovere i fili del Burattino, al quale, mi duole dirlo contro il mio stesso interesse, stai creando un danno di immagine che aumenta esponenzialmente ad ogni vostra pubblica uscita in coppia nel ruolo, rispettivamente, di mandante e di esecutore.

Per Natale hai affermato di voler fare chiarezza sui miei titoli professionali, ma questo è ben poca cosa rispetto alla chiarezza che io, per impegno assunto, dovrò fare ai tanti concittadini che mi hanno onorato del loro voto. Ti dico di più: il clamore sarà talmente grande che, lungi da qualunque mia chiaroveggenza, sono certo di ricevere il plauso dei tuoi stessi ignari elettori ai quali, per anni, hai riservato solo le briciole del tuo succulento pasto!

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