Censimento extracomunitari, Costanzo: “4 mesi di attesa e ancora nessuna risposta”

San Marcellino – Censire gli extracomunitari presenti sul territorio. E’ questo l’obiettivo dell’attivista Nicola Costanzo, che, 4 mesi fa, precisamente in data 28 luglio 2015, presentò una richiesta protocollata all’attenzione del commissario prefettizio Luigi Palmieri, al fine di rendere chiara l’identità degli stranieri di San Marcellino, il cui numero reale è un vero e proprio mistero.

Una decisione che tende la mano ad un maggior controllo del paese, per far sì che chi lavora regolarmente rimanga e chi, invece, costituisce un pericolo per la sicurezza, venga allontanato. Gran parte dei rifiuti versati sui marciapiedi e quelli generalmente appiccati nelle campagne, sono dovuti, stando a quando si apprende dalle testimonianze e dai video raccolti, all’azione degli extracomunitari. Lo stesso esponente della Terra dei fuochi di Caserta, presentando denuncia per quanto si ritrovò ad assistere in via Roma 6 mesi fa, attivò le forze dell’ordine, le quali, a seguito dei dovuti accertamenti, effettuarono ben 5 arresti.

“Non è giusto – tuona il 33enne –, che chi fa la buona raccolta differenziata debba pagare sempre anche per quelli che non la fanno. Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte dei nostri concittadini, grazie alle quali abbiamo potuto apprendere che esistono immigrati, sia regolari che non, che non depositano l’immondizia prodotta in casa all’esterno dei loro portoni, bensì li riversano per strada e nelle nostre terre. D’altronde la ‘varietà’ di materiali trovati nei luoghi citati detta legge: non solo umido e vetro (in genere bottiglie di liquore straniero), ma, tra gli altri, anche materassi, pneumatici e resti di televisioni. Queste persone, con un censimento in regola, dovranno partecipare in modo costruttivo alla raccolta differenziata e, soprattutto, pagare quelle tasse che oggi gravano sul collo degli onesti”.

Costanzo cita un articolo in particolare: “Secondo l’articolo 32 della costituzione italiana, la Repubblica deve tutelare la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. I fumi che scaturiscono dai roghi notturni, i sanmarcellinesi sono costretti a respirarli e, dunque, costituiscono un attentato alla salute, oltre che all’ambiente.

Quando – conclude – le generazioni future giudicheranno coloro che sono venuti prima di loro sulle questioni ambientali, potranno arrivare alla conclusione che questi non sapevano; accertiamoci di non passare alla storia come la generazione che sapeva, ma non si è preoccupata”.

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