Cinque anni fa l’incidente in cui perse la vita Mimmo Crisafulli: la testimonianza drammatica di suo padre Pietro

Primo Piano – «Da cinque anni vivo il mio ergastolo di dolore», inizia così il lungo post su Facebook di Pietro Crisafulli papà di Mimmo, presidente di Sicilia Risvegli e Vittime della Strada, regista del film La Voce Negli Occhi.

«Sono trascorsi cinque anni dall’omicidio di mio figlio Mimmo, da allora vivo il mio ergastolo di dolore, il suo ricordo è sempre nel mio cuore, basta morti sulle strade, basta omicidi senza giustizia, legislatori fate qualcosa di concreto, non ci lasciate nella disperazione più disumana. È inaccettabile la morte di un figlio, ti senti vuoto dentro, molto spesso penso al suicidio. Chi uccide deve andare in galera, come ci va chi ruba. La giustizia in Italia non funziona, sembra u na barzelletta questa fantomatica giustizia. La stessa Corte di Cassazione che aveva rigettato i nostri ricorsi confermando la fantomatica pena a 5 mesi e 10 giorni per chi uccise mio figlio Mimmo, ha annullato la condanna, con rinvio ad un nuovo processo d’appello, ovviamente per diminuire la pena, sulla morte dei due cuginetti di Vittoria.

Una vera vergogna. Mimmo amore mio, 5 anni senza di te, non so dove sei, non so cosa starai facendo. Tu riesci con la tua energia a darmi la forza di continuare a lottare, la mia è una ferita aperta e nessuno sarà in grado di lenirla. Il mio è un dolore atroce, lacerante, un vuoto incolmabile, un ergastolo di dolore infinito, la resa dinanzi a una vita cattivissima, che ha voluto separarmi per sempre da te. Non avrò pace fino a quando non potrò riabbracciarti e solo allora il mio cuore potrà tornare a sorridere. Anche se il mio stato di salute è notevolmente compromesso non mollerò la presa, ed attendiamo l’esito della Corte Europea di Strasburgo. Vita mia, quando dico che vorrei essere morto, non arrabbiarti un giorno comprenderai che cosa mi spingeva a dirlo. Gioia mia, cerca di capire che senza di te, non si vive più, a stento si sopravvive. Al posto tuo dovevo esserci io. Giustizia su di te non c’è stata. Vita mia, ti prometto che la battaglia non finisce qui, fino a quando non sarò per sempre accanto a te.

Non mi arrenderò mai. Mimmo figlio mio, hai lasciato un vuoto interminabile. Quando ti vidi per terra in strada, la mia vita da quel momento si è fermata. Ho perso molto tempo a chiedermi cosa avessi fatto di male io, cosa avessi fatto di male tu, cosa avessimo fatto di male tutti noi, da cinque lunghi anni non trovo una risposta, forse perché la risposta giusta non c’è. Non accetterò mai l’idea che tu non ci sia più, non mi arrenderò mai dinanzi a quello che è successo, e di tutto quello che ci è stato fatto. Vita mia proteggi tutti noi, ma soprattutto i tuoi figli, Dennis e Andrea. Mi manchi tantissimo amore mio. Continuerò a lottare fino al mio ultimo respiro, per te è per tutti i Mimmo d’Italia. Il mio ergastolo di dolore continuerà per sempre, come la canzone N’ergastolo e Dulore a te dedicata e a tutte le vittime,https://youtu.be/Lcm-h1UGwK0 rimaste senza giustizia». 

Sul caso Crisafulli interviene anche Alberto Pallotti presidente Associazione unitarie Vittime della Strada ODV. 

«Il 6 marzo, saranno cinque anni da quando Mimmo non c’è più», dice Alberto Pallotti, esprimendo vicinanza a Crisafulli, «cinque lunghissimi anni nei quali è successo di tutto. La giustizia italiana è stata vergognosa nel caso Crisafulli, liquidato purtroppo con un facile patteggiamento. L’unica imputata ha potuto usufruire di concessioni che sono apparse come veri e propri regali da parte della Procura e del Tribunale di Catania: 5 mesi e 10 Giorni per la morte di un ragazzo di 25 anni, padre di due bambini, sono un insulto alla collettività».

Il presidente Pallotti e la sua associazione sono sempre stati in prima linea per sostenere la famiglia Crisafulli «che non ha mai mollato – ha ricordato Pallotti – e la sua determinazione ha consentito di ricorrere alla Corte di giustizia europea, che ha dichiarato ammissibile il ricorso. Sarà discusso a breve e speriamo che qualche giudice a Strasburgo capisca che non si può patteggiare con la morte, sottraendo un giusto processo al popolo, come previsto dalla Costituzione». 

Ha poi concluso il presidente Pallotti: «Noi grideremo sempre:“No al Patteggiamento in caso di omicidio”. Il caso di Mimmo è uno degli ultimi procedimenti giudicato con la vecchia normativa, che prevedeva pene irrisorie, ma anche se fosse stato riconosciuto l’omicidio stradale, questo sarebbe servito a poco, vista l’applicazione sistematica dei patteggiamenti che sviliscono tutto l’impegno profuso in questi anni. Oggi ci stringiamo attorno a Pietro Crisafulli e alla sua famiglia e gli promettiamo che l’associazione sarà sempre al suo fianco per avere giustizia per Mimmo». 

Per commemorare Mimmo Crisafulli saranno celebrate due messe: una al cimitero davanti alla sua lapide, con lancio di palloncini, e l’altra domani alle 18, alla chiesa di Santa Maria del Carmelo alla Barriera. Domenica prossima, 12 marzo, invece si svolgerà il torneo Crisafulli al campo comunale Seminara Paratore. Alla fine della partita ci saranno due momenti importanti: sarà cantata ‘N’ergastolo e Dulore’, un brano del fratello Agatino in onore di Mimmo e poi verrà proiettato il film La voce negli occhi (la storia di Salvatore Crisafulli in stato vegetativo per anni dopo un incidente), che ha visto la partecipazione dello stesso Mimmo. 

 

 

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