Da Caserta a Trieste la catena di flash mob per non dimenticare Garissa

Foto | Caserta – “Una straordinaria testimonianza di amore e cultura”: così il sindaco Pio Del Gaudio commenta l’iniziativa spontanea che, da giorni, nel nome del confronto tra culture, ha condotto i giovani studenti stranieri protagonisti delle iniziative di Intercultura e i giovani casertani animati dal Laboratorio del Teatro Stabile d’innovazione Fabbrica Wojtyla città di Caserta diretto da Patrizio Ciu a incontrarsi e discutere, nella circostanza del centenario di Intercultura, “temi culturali – aggiunge il sindaco – ma anche l’attualità drammatica del nostro tempo”.

Il sindaco li ha ricevuti in Comune – con lui c’era l’assessore alla Cultura Nicoletta Barbato – e dalle loro mani ha ricevuto una lanterna ora custodita nella Sala Giunta di Palazzo Castropignano. La lanterna, contenente 147 sassolini colorati, è il simbolo dell’iniziativa che ha animato, suscitando l’interesse e la partecipazione di molti casertani, tra i quali i giovani studenti degli istituti superiori che hanno accolto i giovani di Intercultura, il centro storico di Caserta nell’ultimo weekend. “Giovani di così tanti diversi paesi, (Honduras, Stati Uniti, Cile, Thailandia, Cina, Danimarca, Canada, Belgio ed Italia) – spiega l’assessore Barbato – hanno gettato le basi per un flash mob che ha commemorato i 147 studenti trucidati lo scorso 2 aprile nel Campus di Garissa in Kenya. Questi giovani ritengono che il mondo occidentale abbia sottovalutato la drammatica vicenda di Garissa, forse e purtroppo perché quei ragazzi sono di colore o sono molto distanti da noi. In piazza, durante il flash mob, i ragazzi si sono stesi a terra, in silenzio, per alcuni minuti. Al termine, sul selciato, c’erano 147 piccoli sassi, che ora ricordano per sempre in Comune gli studenti africani barbaramente uccisi dall’integralismo religioso”.

“Un’iniziativa che sfida tutte le coscienze – conclude il sindaco – e parte da Caserta all’indirizzo dei giovani di tutto il mondo. Proprio oggi, da Trieste, è arrivata la notizia che giovani italiani e sloveni, insieme, la ripeteranno nella loro città. Una bella notizia, per la città che l’ha fatta nascere”.

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