Dalle aule della De Amicis alla cupola del Planetariodi Caserta, passando per il museo scuola del Buonarroti

Succivo – La suggestione dell’ Astronomia raccontata da esperti, ai discenti delle  classi terze della scuola secondaria di I grado dell’ I.C. De Amicis, in visita al Planetario di Caserta,per  far vivere agli alunni esperienze scientifiche di carattere cosmico.

Il percorso in cupola, ha permesso agli alunni, di conoscere il planetario, l’ almanacco del giorno:le costellazioni visibili, come quella del cane,i loro miti e le stelle; lo scoppio di una stella nel 968,i pianeti, come Saturno il transito della Luna, l’ alba e il tramonto del Sole, la posizione del Sole nello Zodiaco.

La terra, le fasi  lunari. La visita guidata è proseguita al Museo “Michelangelo”, all’ ITS “Buonarroti” . La costituzione di questo  museo, in una istituzione scolastica è una rarità, non solo in Italia .L’occasione offerta dal Museo “Michelangelo” è davvero unica per tentare, una volta tanto, di avvicinare i giovani alla tradizione  culturale del nostro Paese, portandola nella loro vita quotidiana.

Il “Museo Michelangelo” è stato promotore ed è tra i fondatori del Sistema Museale di Terra di Lavoro, costituito nel 2009.La creazione del Museo “Michelangelo”, che raccoglie strumenti topografici antichi, di notevole pregio dal punto di vista storico, documentario e tecnologico, risponde sicuramente ad esigenze di tipo conservativo e di valorizzazione di un patrimonio altrimenti dimenticato. Altrettanto significativo, se non maggiore, il suo ruolo nell’ambito di una programmazione didattico-formativa, in cui la testimonianza concreta degli oggetti collegati al contesto storico, culturale, sociale che li ha prodotti, può offrire un valido contributo alla formazione nei giovani,creando il senso di appartenenza al proprio patrimonio culturale, rendendoli partecipi della complessa problematica collegata alla conoscenza, conservazione e gestione del proprio patrimonio culturale.La presenza del museo, accanto alle classi, ai laboratori, alle aule informatiche, non risponde soltanto al desiderio di conservare la collezione presso l’istituzione che l’ha prodotta, ma si trasforma in potente strumento educativo in quanto introduce e rende quotidiano il concetto chela salvaguardia del nostro patrimonio – considerate le numerosissime cause di degrado naturali ed umane – non può essere demandato soltanto ai “professionisti” ma deve coinvolgere il pubblico ed i giovani in particolare.

 

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