Foggia, Montesano: “Aggredito poliziotto penitenziario da un detenuto”

Foggia – In una nota inviata alla nostra redazione, il Vice Segretario Generale dell’OSAPP Pasquale Montesano dichiara: “Nel Pomeriggio di ieri verso le ore 16.00 , detenuto di nazionalità Maly , giudicabile per i reati di  resistenza a P.U. lesioni personali aggravate e danneggiamento affetto da patologie psichiatriche , a seguito di un diverbio con altro detenuto ha appiccato fuoco al materasso della stanza di pernottamento che ha determinato l’immediato intervento delle esigue risorse in servizio (un agente per tre posti di servizio) all’atto dimettere in sicurezza il detenuto , trasferimento ad altra stanza , il detenuto ha sferrato un pugno  alla tempia all’assistente Capo di Polizia Penitenziaria  al quale sono state necessarie cure presso il nosocomio cittadino OO.RR .”

Continua Montesano: “la gravissima situazione in cui versano le carceri pugliesi , non ultima quello di Foggia, il cui sovraffollamento ha superato di gran lunga la soglia di guardia e una grave e sistematica violazione dei diritti umani, un totale spregio delle più elementari regole di un paese civile, che l’attuale Governo sta perseguendo in nome di una ricerca del consenso popolare, invocando la via più semplice e più popolare del carcere sempre e comunque nella totale drammaticità  lavorativa degli uomini e donne della Polizia Penitenziaria , sono presenti nella struttura 636 detenuti  su una capienza ottimale di 330 e la polizia Penitenziaria e in carenza di non meno di 50 unita  per rendere almeno  tollerabile carichi di lavoro e non solo

Come oramai ben noto, purtroppo, non trascorre pressoché giorno che gli istituti penitenziari della Puglia  non siano triste teatro di eventi critici quali aggressioni, risse e semi-rivolte tali, non solo, da rendere vano qualsiasi tentativo di rendere effettiva la funzionalità istituzionale del carcere, ma anche facendo diventare del tutto precarie e a grave rischio le condizioni di servizio e l’incolumità personale dei locali addetti di Polizia Penitenziaria nonché, per la totale assenza dei prescritti requisiti, la sicurezza interna delle strutture.

Le ragioni di tali condizioni sono molteplici e annose e risiedono in primo luogo nella particolare tipologia della popolazione detenuta allocata nelle strutture Pugliesi e composta da soggetti appartenenti alle varie “famiglie” associate ad una criminalità organizzata particolarmente attiva e cruenta nella regione Puglia, consociate o discordi tra loro, per una convivenza spesso impossibile all’interno della stessa struttura penitenziaria e comunque di tale virulenza nei comportamenti da assumere addirittura il controllo delle sezioni detentive o dell’intero carcere fino ad arrivare ad assumere  comportamenti di sofferenza al regime penitenziario”

 

Conclude Montesano: “Amministrazione Penitenziaria Centrale , Ministro della Giustizia  e infine non da ultimo la politica prendano nell’immediatezza iniziative tese a ripristinare condizioni lavorative al passo dei tempi a cominciare con estrema urgenza ad inviare almeno 200 unita di polizia penitenziaria sin dalla prossima mobilita  a seguito termine 175 corso o dallo scorrimento graduatorie nazionali , e pur vero che le esigenze sono drammatiche su tutto il territorio nazionale ma la puglia può essere considerata quella più ad elevato rischio per gli uomini e donne della Polizia Penitenziaria ai quali va il nostro plauso , e non solo , i quali con dedizione professionalità e sacrificio continuano giornalmente ad operare con  accortezza , continuando a garantire uno standard di ordine di sicurezza che costituiscono condizione imprescindibile per il proficuo lavoro di tutti gli operatori penitenziari.”

 

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