Il Parco Archeologico di Aversa, la passione che inventa la vita

Aversa – “Quando è cominciata la decadenza di Aversa? Un secolo fa, tre secoli fa, sei secoli fa. Forse non c’è mai stato un prima della decadenza. O c’è stato davvero un Eden. O forse la decadenza è cominciata ora. Ora quando? Quando non si riesce a vedere più la realtà. Quando tutto il bene si fa ricordo e tutto il male si fa presente. Quando un popolo illuso da un benessere fasullo diventa complice ipocrita dei suoi carnefici politici. Quando i fatti ciechi e sordi sostituiscono la poesia che inventa la vita. Quando il massacro utilitaristico e conformista del vendere e comprare fa dimenticare che la bellezza è sempre rivoluzionaria.

Quando l’incubo dell’economia regna incontrastato e le avventure sono tutte finite. Quando ci si dimentica che l’Eden è tutto da riconquistare. Quando si comincia a pensare che è troppo tardi. Ora.”

La citazione è tratta da Giuseppe Montesano ed è stato cambiato il sostantivo“Napoli”con“Aversa”.  L’analisi era perfettamente calzante.

E’ tratta dalla bellissima introduzione dell’autore a DUE DELITTI CELEBRI (Giovanna di Napoli e Nisida) di Alexandre Dumas, edizioni spartaco, che racconta le vicende della Regina Giovanna e dell’assassinio di suo marito, Andrea d’Ungheria nel castello di Aversa.

Mi sembra notevole il dibattito cittadino intorno al nostro patrimonio culturale, alla sua cura e valorizzazione.

Credo che solo in parte questo derivi dall’approssimarsi delle prossime consultazioni elettorali.

Si coglie una consapevolezza, un’aria nuova, dovuta alla volontà di associazioni e cittadini di appropriarsi di un domani sostenibile legato alle ricchezze (quelle vere) del territorio, di un futuro possibile.

Il Parco Archeologico di Aversa, prima di qualsiasi intervento di riqualificazione su Piazza Marconi è la priorità e la pietra d’angolo di questa consapevolezza.

Impossibile pensare di intervenire su un’area di grande importanza storico e artistica, senza fare i sondaggi preliminari per accertare l’eventuale interesse archeologico dell’area, per poi passare alla fase del progetto, nel rispetto e nella valorizzazione dell’esistente, magari ricorrendo alla formula del concorso di idee.

Una procedura operativa e metodologica tutto sommato di buon senso, per attrarre una progettazione di qualità che abbia un valore aggiunto e sia capace di migliorare i luoghi.

Le fonti storiche riportano concordemente, come la città Normanna fu fondata nel 1030 da Rainulfo Drengot che la cinse di mura e ne fece una contea indipendente, negli anni seguenti la concessione del territorio da parte del Duca Sergio IV di Napoli.

Essa, si sviluppò intorno ad un preesistente insediamento e il suo nome derivò dal luogo della sua fondazione Sancti Pauli ad Averze.

La radice del suo nome richiama quello di Velsu, una delle dodici città etrusche non ancora individuate. Con il passare delle generazioni è stato poi corrotto in Verzelus, Versaro e quindi in Averse.

La zona era densamente popolata dai signori normanni di ceto più elevato ed era situata all’interno della prima cerchia muraria della città (1070).

Sul sito interessato dagli interventi, nel 1500 si trovava l’Insula Conventuale di San Girolamo e l’attigua Chiesa, fondato dalle Francescane osservanti la regola di S. Francesco e S. Chiara, alle quali venne concessa dagli Aragonesi, l’antica parrocchia Normanna di S. Croce.

Agli inizi del Novecento, in pieno periodo giolittiano, il convento e l’insula architettonica, vennero sventrati per creare l’attuale vuoto denominato Piazza Marconi.

In questo quadro generale, le indagini preliminari al Parco Archeologico, sono quindi di rilevante importanza per tutte le diverse componenti che agiscono insieme all’interno dello stesso contesto, entro esperienze fortemente radicate sul territorio e tenacemente sostenute dalle comunità che lo abitano, legando fortemente l’attività di ricerca alle ricadute che essa può produrre a beneficio del territorio.

Appare utile ricordare che il contributo economico del turismo e pari al 10,3 % del Pil italiano.

L’impatto economico del turismo si riflette in maniera rilevante sul mondo del lavoro, con oltre 2,6 milioni di posti direttamente e indirettamente generati nel 2013, pari all’11,6% dell’occupazione totale del Paese.

Sempre secondo il WTTC, il numero di occupati dovrebbe crescere dell’1,3% nel 2014.

Aversa è patrimonio dell’Europa e patrimonio del mondo.

Questo patrimonio, non appartiene solo a noi e ci è dato in prestito dai nostri figli.

 

“Perchè fate questo bel cordone, mia cara e fedele sposa?”

“Per impiccarvi, mio signore!”

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