Il processo Impagnatiello riparte il 12 febbraio: in lacrime in aula

Primo Piano – Il processo a carico di Alessandro Impagnatiello ha preso il via, suscitando un’attenzione mediatica e pubblica straordinaria. Le prime dichiarazioni dell’imputato hanno sollevato molte domande, poiché sembra concentrarsi esclusivamente su di sé, senza un accenno di compassione per la vittima, Giulia Tramontano, e per il bambino che portava in grembo.

Le dichiarazioni di Alessandro Impagnatiello durante l’avvio del processo hanno sollevato diverse domande sulla sua natura e sulle motivazioni dietro l’atroce crimine. In lacrime l’imputato: “Con loro anche io me ne sono andato”,ho distrutto la vita del bambino che ero pronto ad accogliere”, sono solo alcuni dei passaggi  che sembrano evidenziare un egocentrismo totale, con un’apparente assenza di empatia nei confronti della vittima e del nascituro.

L’attenzione mediatica è così intensa che l’aula originariamente designata per il processo non riesce a contenere la ressa di giornalisti. Solo dopo l’intervento del presidente del Tribunale, Fabio Roia, si decide di trasferire il processo nell’aula di corte d’Assise, la più grande del palazzo di giustizia, creando uno scenario unico per il giudizio di un crimine che ha già fatto scalpore a livello nazionale.

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