Il viaggio della speranza: Austria e Germania aprono le frontiere ai profughi

Berlino – I profughi avanzano senza ostacoli. Proprio questa notte, Germania ed Austria hanno aperto le frontiere per permettere il passaggio alle migliaia di migranti diretti verso Vienna.

Gran parte dei profughi sono di nazionalità siriana; dunque in fuga dalla guerra in patria. Il cammino dei viaggiatori verso occidente è stato facilitato dall’azione del governo ungherese, che, come annunciato direttamente su facebook dal cancelliere Werner Faymann, ha fornito ai migranti un numero consistente di autobus, dato che il gruppo migrante si trovava nella stazione di Keleti, in attesa di treni per l’Austria.

Oggi dovrebbero giungere in terra austriaca, stando alle stime, 10mila persone, di cui una gran parte dovrebbero dirigersi verso la Germania, in direzione della frontiera posta a 80 km dal punto di arrivo. Helmut Marban,  portavoce della polizia del Burgenland, ha precisato che circa 4000 profughi hanno già varcato il confine, proprio mentre un treno ha lasciato Nickeldorf in direzione Salisburgo.

La Commisione dell’UE, come riportano fonti vicino all’organo costistuzionale, sarebbe decisa nel portare, sul tavolo della riunione dei ministri dell’Interno del prossimo 14 settembre, la proposta che sancisce la ridistribuzione obbligatoria di altri 120mila rifugiati. Per ora, alla riunione di Praga a cui hanno partecipato Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, non sono giunte risposte positive. Il gruppo “Visegrad” è contro le quote obbligatorie e la revisione delle regole di Dublino. Il pericolo è che l’Europa si spacchi ed in effetti il terremoto è di quelli pesanti.

Sulla tematica “rifugiati” che sta attanagliando il Vecchio Continente, si è espresso anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che auspica di trovare un accordo in sede europea per le regole comuni d’asilo: “Mi auguro che si stia aprendo finalmente la strada a regole comuni sul diritto di asilo, superare con regole nuove e condivise, e adeguate all’oggi, il vecchio accordo di Dublino è un passo avanti e necessario. Lo spettro che compare a volte in Europa è lo spettro della paura, dell’Europa dei muri, dei veti  È l’Europa che in fondo insegue e così facendo alimenta, nazionalismi e populismi”. Per Mattarella le immagini di questi giorni “sono strazianti che confliggono con i valori dell’Europa, con la nostra stessa concezione di umanità”.

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