Luigi Ciaramella, ancora oscurità sulla verità: il medico legale non si presenta all’udienza

Aversa – Si è tenuta nella mattinata di lunedì 24 aprile, la terza udienza del processo per la morte di Luigi Ciaramella, scomparso il 31 luglio del 2008 sulla strada Trentola-Ischitella, località Madonna del Pantano.
“Oggi – dice l’avvocato del Foro di Verona, Davide Tirozzi, difensore della famiglia Ciaramella e dell’associazione ‘Mamme Coraggio’ – è stato sentito un primo consulente tecnico della procura, l’ingegnere Carbonelli. Non si è presentata la dott.ssa Serino, medico legale che ha redatto l’esame esterno del corpo.

Noi concordiamo, in parte, con quanto asserito dal consulente – afferma -, mentre siamo in disaccordo su altre conclusioni dello stesso. Le tempistiche, per il momento, vengono rispettate. La prossima udienza è fissata al 10 maggio, ore 13:00, ed in occasione della stessa, verrà sentita la dottoressa e un ulteriore consulente del Pm. Siamo sempre in lotta per scoprire la verità ed ottenere giustizia per i familiari di Luigi Ciaramella – conclude -, sempre più fiduciosi nell’operato della Procura e più decisi a conoscere il nome dell’assassino di loro figlio”.

Luigi Ciaramella era un ragazzo di origini brasiliane che il 31 luglio del 2008 ha perso la vita in un incidente stradale. Tutte le mattine si recava sul posto di lavoro in motorino, ma quella mattina fu costretto ad uscire in auto, perché, per sbaglio, nel motorino la sera prima non aveva messo benzina, bensì gasolio.
Luigi svolgeva attività di salvataggio sul lido balneare di Ischitella.
Un incidente avvolto nel mistero e che, in prima battuta, voleva essere archiviato come un “colpo di sonno fatale” del conducente. Troppe, tuttavia, le anomalie riscontrate dai genitori di Luigi intorno alla vicenda che ha arrecato la morte del giovane.
Lo sciacallaggio sul corpo della vittima, alla quale sono stati rubati scarpe e soldi.
Inoltre, quando ai genitori è stata concessa l’autorizzazione per vedere la salma di Luigi, hanno notato che il giovane aveva le mani “come se stesse guidando ancora”: modalità non compatibile con un infarto o un malore improvviso o un colpo di sonno.
Dalle foto dell’auto, il danno era visibile e non era da ricondurre ad un colpo di sonno.

Un testimone riferisce che Luigi, alle ore 7.38, era seduto sul suo sedile di guida con il capo leggermente inclinato verso destra. La telefonata al pronto soccorso arriva alle ore 7,56, i soccorsi arrivano alle ore 8,13 e dichiarano che il giovane era riverso sul sedile del passeggero con la testa in basso.
Chi ha spostato il corpo di Luigi? E quando lo ha fatto, il giovane era ancora vivo?
Sul banco degli imputati, sono finiti 5 funzionari dell’Enel, dell’Anas e della provincia, con l’accusa di omicidio colposo.

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