M5S, Saiello: “Stop a fuga di aziende dalla Campania con proposta di legge a mia firma”

Campania – “In Campania assistiamo da anni a un fenomeno che vede aziende che beneficiano di incentivi pubblici e agevolazioni fiscali disattendere puntualmente accordi stipulati con Governo, Regione e i Comuni dei territori di insediamento. Il caso Whirlpool è certamente il più emblematico. Se da un lato è giusto che le istituzioni tendano una mano a chi vuole fare impresa sul territorio, è altrettanto necessario mettere dei paletti per arginare un fenomeno che produce un doppio danno: investimenti pubblici buttati al vento e perdita di posti di lavoro, oltre alla desertificazione industriale che ne deriva. Nelle scorse settimane è finalmente partito l’iter della proposta di legge a mia prima firma, che consentirà alla Regione Campania di far valere gli impegni presi con una qualunque una realtà produttiva che, dopo aver stipulato accordi e beneficiato di incentivi, decida di dismettere il proprio sito”. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione speciale regionale Sviluppo e Industria 4.0 e consigliere regionale M5S Gennaro Saiello, intervenendo a MattinaLive.

Sulle polemiche recenti relative al reddito di cittadinanza, Saiello ha sottolineato che “è pur vero che il reddito, come ogni misura messa in campo, vada ottimizzato. Ma bisogna comunque smetterla di puntare il dito esclusivamente su questa misura, grazie alla quale 3,7 milioni di italiani hanno messo un piatto a tavola in questo anno di pandemia, dimenticando le tante truffe ai danni dello Stato che vengono perpetrate da anni per miliardi di euro. Senza scordare che grazie al reddito abbiamo intanto dato un’occupazione a 352mila persone che avevano perso il proprio posto di lavoro o non avevano mai avuto un’occupazione. Un numero – ha concluso il consigliere regionale – destinato a crescere sensibilmente se e quando le regioni, a partire dalla Campania, grazie ai finanziamenti di cui hanno già beneficiato, potenzieranno e metteranno finalmente a sistema i centri per l’impiego”.

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