Milano, NurSind: “Al Sacco e all’ASST Ovest non saranno rinnovati numerosi contratti”

Milano – Il NurSind di Milano, sindacato delle professioni infermieristiche, lancia l’allarme: al Sacco e all’ASST Ovest Milanese non saranno rinnovati numerosi contratti a tempo determinato.

Così la carenza di personale infermieristico e di supporto si trasforma in un’emergenza insostenibile che ricadrà sui cittadini Milano, 26 giugno 2019. All’ASST Fatebenefratelli Sacco così come all’ASST Ovest Milanese (che riunisce gli ospedali di Legnano, Magenta, Cuggiono e Abbiategrasso) gli Infermieri alzano la voce sia per difendere la loro professionalità e la valenza del loro lavoro, sia per informare e tutelare i cittadini. Già, perché in questi importanti poli ospedalieri del milanese non verranno rinnovati diversi contratti a tempo determinato che coinvolgono numerosi infermieri. Un fatto gravissimo, con pesanti ripercussioni sull’operatività delle strutture e sulla qualità dei servizi offerti ai pazienti. Dopo la carenza di medici, segnalata in questi giorni da diversi organi di stampa, ora tocca anche agli infermieri. Quale futuro si prospetta per la Sanità? Le ragioni degli Infermieri Anche questa volta, gli Infermieri del NurSind non stanno a guardare e fanno sentire la propria voce a tutela di tutti i professionisti. “Quanto sta accadendo alll’ASST FBF Sacco, esattamente come all’ASST Ovest Milanese, è di una gravità estrema” fanno sapere dalla Segreteria Territoriale di Milano. “La scelta delle aziende di non rinnovare i contratti a termine, peraltro senza una comunicazione preventiva in merito, si traduce immediatamente in una carenza di personale cronica e in carichi di lavoro insostenibili per gli Infermieri. Questo fatto, poi, si inserisce in un momento in cui anche gli Infermieri assunti con contratto a tempo indeterminato sono già in numero insufficiente rispetto le necessità e in concomitanza con il periodo di ferie estive. In parole povere, i pazienti saranno assistiti molto, molto peggio: è giusto che i cittadini sappiano”. L’azienda che non c’è Al momento, dalle due Aziende non sembrano essere giunti riscontri, né tanto meno risposte confortanti.

Gli Infermieri attendono anche rassicurazioni dalla Regione Lombardia, alla quale chiedono di conoscere quanto previsto dalla Regione stessa per l’assunzione di personale del comparto e di quantificare in merito a eventuali esuberi già a bilancio relativi al costo delle assunzioni. “Comunque sia, il risultato è che ci troviamo sotto una scure di ulteriori nuovi tagli – precisano dal NurSind di Milano. Tagli che significano maggiore precariato, minore sicurezza sul lavoro, abuso degli straordinari a favore solo di alcuni e ore di straordinari non pagati per i tanti altri. La situazione è davvero critica: le Aziende dovrebbero riconoscere le proprie responsabilità e mettere in atto una serie di misure migliorative. Perché qui c’è in ballo il diritto alla salute dei cittadini, oltre che quello degli Infermieri”.

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