Mondragone, AMBC: “Ai Mondragonesi meno soldi dallo Stato e meno servizi”

Mondragone – In una nota inviata alla nostra redazione, l’AMBC ha dichiarato: “Il 4 Novembre scorso il programma televisivo Report su RAI 3 si è occupato di federalismo municipale e delle incredibili disparità tra un comune e l’altro e, soprattutto, tra i comuni del nord e quelli del sud d’Italia http://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Divorzio-allitaliana-a60da895-0b99-47ac-b500-75ba698a6301.html.

L’inchiesta televisiva non ha potuto toccare ovviamente tutti gli oltre 8mila comuni italiani. Vale perciò la pena capire come stiamo messi a Mondragone e nei comuni limitrofi e, per questo, abbiamo chiesto a Dario Caprio di fare qualche approfondimento.

<Partiamo da alcune precisazioni, ha esordito Dario Caprio: i fabbisogni standard sono indicatori che stimano il fabbisogno finanziario necessario ai comuni per svolgere le proprie funzioni fondamentali, come trasporto pubblico, servizi sociali, asili nido, polizia locale ecc.. A ognuno di questi servizi corrisponde ovviamente un fabbisogno, mentre il fabbisogno standard totale rappresenta la quota complessiva necessaria a finanziare la totalità dei servizi. I fabbisogni di un comune sono definiti in base alla spesa media per i servizi di comuni simili a quello considerato per caratteristiche demografiche, socio-economiche e morfologiche, come: il numero di abitanti, la quantità di servizi offerti, l’indice di disagio socio-economico e molte altre. Sono le variabili, ha continuato Caprio, che influenzano il livello di spesa di un ente e che, di conseguenza, influenzano il calcolo dei fabbisogni standard. Sono 70 le variabili che influenzano il calcolo dei fabbisogni standard e la determinazione di questo indicatore è affidata a Sose, società partecipata dal Ministero  dell’Economia  e  dalla  Banca  d’Italia.  Passando  in  rassegna  i  dati  si  scopre  che i comuni del centro-nord Italia hanno i maggiori livelli di fabbisogno standard.

Al contrario, i comuni del sud risultano i più svantaggiati dal riconoscimento dei fabbisogni. Come abbiamo  detto, i calcoli per definire il fabbisogno standard sono basati sulla spesa degli enti locali. Perciò i comuni che hanno spese nulle o limitate per i servizi si vedono riconosciuti fabbisogni bassi. Questo genera un paradosso. Territori che non spendono, per scarsità di risorse o perché del tutto privi di alcuni servizi, avrebbero più bisogno di altri di potenziare questo settore. Invece registrano fabbisogni standard inferiori, o addirittura nulli, rispetto a territori dove l’offerta di servizi è maggiore. Tale paradosso penalizza soprattutto i comuni del sud: offrono meno servizi per i quali spendono meno e, quindi, registrano fabbisogni inferiori. Al contrario, i territori del centro-nord, che hanno un’offerta di servizi ampia e diffusa sul territorio, hanno livelli di spesa più alti e, quindi, maggiori fabbisogni standard. Fatte queste precisazioni, come sono messi- mi è stato chiesto- Mondragone e i comuni limitrofi rispetto ai fabbisogni standard? Il fabbisogno standard per abitante nella nostra città- ha precisato Dario Caprio- è di 542,06 €, con un divario di -8,30%. Castelvolturno, invece, ha un +14,25%, come Sessa Aurunca, che ha un +0,42%, Carinola che ha un + 3,34% e Cellole che arriva ad avere addirittura un +34,41%. Un divario negativo, oltre a Mondragone, lo registra soltanto Falciano del Massico con -7,89%.

Mondragone perde in buona sostanza ogni anno quasi 1 milione e mezzo di €>. <Ovviamente – ha commentato il portavoce dell’AMBC, Gianni Pagliaro- queste analisi non interessano, non fanno notizia. Eppure, su una “cosa così”, su un vero e proprio “furto”, sullo scippo di milioni che abbiamo subito bisognerebbe fare le barricate, la rivoluzione. L’AMBC ci ritornerà su per evidenziare altri paradossi ed anomalie. Per ora basta dire-in via generale-che i criteri utilizzati per la determinazione dei costi standard sono assolutamente cervellotici e penalizzanti e- a livello locale- che, come andiamo sostenendo da tempo, la mala gestione e la progressiva riduzione della spesa per servizi ha doppiamente penalizzato i cittadini mondragonesi: abbiamo servizi scarsi (alcuni sono addirittura inesistenti) e riceviamo meno soldi dallo Stato. E’ il caso di dire: <cornuti e mazziati!>. E adesso una “buona notizie”, ha concluso Pagliaro: c’è ancora qualcuno che crede nel comune di Mondragone al punto da destinargli (e ciò è cosa buona e giusta, nonostante tutto) il proprio 5×1000: https://dait.interno.gov.it/documenti/5xmille2019elenco.pdf

Collegati al nostro canale whatsapp per restare aggiornato