Mondragone, AMBC: “Attrezziamoci per difendere le nostre spiagge e il nostro mare”

Mondragone – In una nota inviata alla nostra redazione l’AMBC ha dichiarato: “Nella sua ultima seduta e in vista della lunga campagna elettorale per le prossime elezioni regionali, il solito Consiglio comunale <di poche parole> ha dato il via libera alle spiagge attrezzate, ennesimo specchietto per le allodole per cercare di raccattare qualche voto in più.

 

E il giorno dopo gioia e giubilo a man bassa https://www.ecaserta.it/mondragone-via-libera-alle-spiagge-libere-attrezzate-un-sogno-che-diventa-realta/. Piazza e Pacifico si sono prodigati in lodi e ringraziamenti, senza neppure considerare che la spiaggia è un bene comune e che oltre agli operatori del settore andavano magari sentiti un po’ anche i cittadini, le associazioni,  qualche soggetto dell’ambientalismo e le realtà socio-culturali ed economiche del territorio. Il <duo> ha anche fatto riferimento a nuovi stabilimenti balneari, dimostrando che se ne fotte di qualsiasi analisi e di qualsiasi riflessione sull’abuso di cui è vittima la nostra costa. Stiamo parlando del Report Spiagge 2019 di Legambiente, che ha suscitato una vasta eco in tutta la Penisola, ma che è stato del tutto snobbato dai nostri <novelli Attila>: https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/Rapporto-Spiagge-2019.pdf.

Un Rapporto che ci regala il decimo posto in Italia per spiaggia occupata da privati: ben 51 stabilimenti balneari in poco più di 8 chilometri e mezzo di costa. 51 stabilimenti che occupano il 54,6% della fascia di litorale. Una classifica che sta addirittura stretta a questi signori, che con le nuove private occupazioni strombazzate riusciranno facilmente a scalare fino alla vetta. Uno scempio! Spesso qualcuno ha accusato l’AMBC di avercela con qualche consigliere regionale. Noi non abbiamo alcun nemico né agiamo per <partito preso>. Ma anche questa vicenda- l’ennesima- dimostra che le nostre battaglie sono giuste: quel consigliere regionale anziché muoversi soltanto sul terreno della propaganda e della prebenda avrebbe potuto lavorare per far sì che la nostra regione, al pari- per esempio- della Puglia, potesse avere una norma che vieta di scendere sotto il 60% di spiaggia libera. Questo dovrebbe essere il lavoro di un consigliere regionale che si rispetti. Un consigliere regionale che agisce esclusivamente per il <bene comune>. Un consigliere regionale che avrebbe dovuto lottare a fianco dell’AMBC per avere finalmente il Centro Servizi Turistici- CST finanziato con soldi pubblici e da ubicare presso quella parte di palazzo comprata dagli eredi Tarcagnota.

L’AMBC è già intervenuta decine di volte in materia di spiaggia, di mare e di turismo: http://www.carinola.net/mondragone/politica-mondragone/10525-ambc-non-saranno-i-droni-ad-incentivare-il-turismo-a-mondragone.html;  https://www.anteprima24.it/caserta/mondragone-ambc-politica-guida/; https://www.v-news.it/mondragone-lambc-ecco-a-cosa-serve-il-centro-servizi-turistici/, per stare soltanto sugli ultimi interventi tra i tanti. E ritornerà su questi temi, così come ritornerà a chiedere: che venga liberato il nostro mare, per esempio su tutto il tratto domiziana nord, ove stabilimenti nati senza soluzione di continuità, uno attaccato all’altro, hanno chiuso la spiaggia privandoci del diritto di potervi accedere, almeno per 10 mesi l’anno; che vengano ripristinate e salvaguardate le dune; che vengano eliminate per tutto l’anno le barriere architettoniche che limitano l’accesso alla spiaggia a tanti cittadini; che vengano verificate le condizioni degli attuali concessionari, i quali hanno il vizio di allargarsi sempre un po’ di più, che si superino finalmente le posizioni privilegiate (ottenute per diritto divino) degli attuali concessionari ecc..

Ritorneremo anche a parlare di spiaggia attrezzata, che rischia di dar vita ad un <mercato delle vacche> e a nuove surrettizie occupazioni della nostra spiaggia da parte di privati, con conseguente ulteriore  ingolfamento  e forse anche con qualche tratto di <concorrenza sleale>. Ma l’AMBC, che fa ciò che deve, non basta. Occorre che la maggioranza dei mondragonesi (quelli che non si fanno incantare da qualche <pifferaio tragico>) si <attrezzino> per  difendere il loro mare e per pretendere finalmente un progetto di turismo e -prima ancora- un progetto di città. Prima che sia troppo tardi”.

 

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