Mondragone, AMBC: “Oltre l’illusione securitaria”

Mondragone – L’AMBC dichiara: “Le trasferte mondragonesi della RAI e di LA7 hanno avuto il pregio, tra l’altro, di ridare la parola ad un sindaco <muto>, di spingere alla macchia il delegato abusivo al welfare ed il consigliere regionale facebook, di ringalluzzire qualche penna melliflua, che a differenza del cronista dell’Avvenire(ci sono- come è noto- cronisti con la schiena dritta e ci sono, purtroppo, anche <lingue d’inchiostro>…) non aveva mai visto né udito nulla e di riportare- e questo è miracoloso- una minoranza ormai quasi comatosa a rivendicare (ma che c’azzecca?, direbbe Di Pietro …) la bontà dell’ecomostro <attracco dei pescatori>, che- per fortuna- è stato smantellato (anche se non ancora del tutto ed anche se aspettiamo ancora di conoscere cosa sia stato fatto per perseguire le responsabilità).

Ma, ancora una volta, si è persa l’occasione per un’approfondita discussione sulla drammatica situazione sociale della nostra città e dell’intero ambito distrettuale. Altro che polemica politica, come ha sostenuto la solita <lingua avvelenata d’inchiostro>, che non sa chela polemica costruttiva per l’AMBC è soltanto vanto. Alla penna melliflua, al prete distratto e a chi gira la testa dall’altra parte dedichiamo-ancora una volta-un po’ di dati sul <default sociale> di Mondragone. Con una premessa: tutti vogliamo più sicurezza, più presenza sul territorio delle forze di polizia, più prevenzione ed una giustizia celere e giusta. E tutti sappiamo che si è colpevoli solo con sentenza passata in giudicato e che la responsabilità penale è personale. Ma un’amministrazione comunale seria nel rivendicare e sottolineare tutto ciò deve al contemposa per agire per competenza, gestendo moderne politiche di welfare e garantendo servizi sociali adeguati. Anche perché i fatti di questi giorni attengono alla sfera del sociale (e alla cura del territorio)prima ancora che a quella del penale.Ecco i dati: il tasso di disoccupazione a Mondragone è del 25,3%, superiore a quello della Campania, che è del 22,7%, e di gran lunga superiore a quello dell’intero Paese, che si ferma all’11,4%. Con un tasso di disoccupazione giovanile che schizza al 51,9% (in Italia è al 34,7%). E parliamo di dati relativi all’ultimo censimento ISTAT, peggiorati di circa 3,5 punti in questi ultimi 5/6 anni. La disoccupazione femminile, invece, è del 30,5% a Mondragone, del 28,4% in Campania e del 13,6% in Italia.Per non parlare delle condizioni, della precarietà e della tipologia dei contratti di tanti presunti occupati. Un’emergenza nell’emergenza è poi quella dei Neet, ovvero quei giovani non impegnati nello studio né nel lavoro né nella formazione. L’incidenza di questi giovani (15-29 anni) è nella nostra città del 41,4%, in Campania è del 35,3% e in Italia del 22,5%. Stiamo parlando di un’enormità: di circa 3.500 giovani mondragonesi in piena ed alienante inattività. E ancora: l’incidenza dei giovani con istruzione universitaria a Mondragone è del 14,9, in Campania è del 19,4, mentre in Italia arriva a 23,2. Anche rispetto al livello d’istruzione dei giovani 15-19 anni, la situazione è di allarme: nella nostra città è al 95,7, nella regione al 97,6 e in Italia al 97,9. I ragazzi mondragonesi, inoltre, escono prima dal sistema scolastico: l’uscita precoce a Mondragone è al 23,7, in Campania al 20,6 e in Italia al 15,5.E su questo dramma sociale <endogeno>, del tutto rimosso da Pacifico & Co, s’innestano i disagi dei migranti, comunitari e non, rispetto ai quali non vi è alcuna iniziativa, non c’è alcun progetto e manca qualsiasi attività di prevenzione o d’integrazione e non vi è neppure un euro dedicato (al netto di qualche minore straniero non accompagnato smistato, chi sa con quale criterio, nelle case famiglie).In sintesi:è in atto un disastro sociale e questi signori continuano ad essere solo<chiacchiere e distintivo>,a non avere alcuna politica comunale di welfare (né alcuna visione di città) e ad essere meri distributori delle scarse risorse regionali o nazionali (non di rado usate discrezionalmente). Domande: Vogliamo continuare a mettere la testa sotto la sabbia o vogliamo finalmente sporcarci le mani con questo dramma sociale(destinato, in assenza di interventi, ad alimentare l’insicurezza, la delinquenza, la microcriminalità ecc)?

Vogliamo capire fino in fondo cosa fare o continuare a spostare il tiro- senza per altro fare nulla- su pezzi di migrazioni emarginate (quando non sfruttate) e su episodi di delinquenza, più o meno organizzata? <Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente>( Bertolt Brecht)”.

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