Mondragone, AMBC: “Per il dissesto manca solo la dichiarazione formale”

Mondragone – L’AMBC dichiara: “Migliaia di mondragonesi evasori ed elusori, milioni di tasse e tributi non pagati per anni, assenza di efficaci controlli, assurda tolleranza e reiterataincapacità di scovare questi evasori e di costringerli a pagare, pericolose e costose operazioni di finanza creativa (swap), ingenti debiti che si sono accumulati anno dopo anno, programmazioni farlocche, spese allegre non sostenibili, clientelari e improduttive,cattiva gestione del contenzioso, assenza di distinzione tra politica e amministrazione, irresponsabilità diffuse, sono alcune delle cause che hanno in un ventennio (da Conte a Cennami, da Schiappa a Pacifico) distrutto il bilancio comunale e portato al fallimento la città.

Ma a farne le spese sono quei cittadini che pagano regolarmente le tasse e i tributi, i quali sono privati – a causa dei tanti evasori, indegni della cittadinanza e che ”rubano” anche quei pochi servizi erogati, e dei tanti amministratori incapaci che si sono succeduti nel ventennio- di servizi essenziali e costretti a vivere in una città degradata, sporca, priva di cultura, di welfare,di politiche di sviluppo o ambientali. Non c’è un indicatore di bilancio che non evidenzi in maniera fin troppo palese il disastro che viviamo e che saremo costretti per tanti anni a vivere. L’AMBC fin dalla campagna elettorale ha cercato -con numeri alla mano- di evidenziare ciò che le quattro amministrazioni, quella diConte(che ha le responsabilità infinitamente più grandi), quella di Cennami, quella di Schiappa e quella di Pacifico hanno combinato dal 1999 ad oggi, anche comparando le loro performance con quelle di comuni limitrofi in modo da rendere plastico lo scempio amministrativo perpetrato. E instancabilmente continuiamo a farlo, sperando che il maggior numero di cittadini prenda finalmente coscienza dello stato delle cose e dei responsabili che l’hanno determinato. Per la cura delle condizioni stradali e della mobilità sul territorio a Cellole la spesa pro capite è stata di 76,05€ (consuntivo 2017), a Sessa Aurunca di 55,44€, a Carinola di 48,65€, mentre a Mondragone di soli 35,76€ pro capite. Per la protezione civile le cose non vanno certamente meglio se si pensa che la spesa pro capite a Sessa Aurunca nel 2017- per esempio- è stata di 2,1€ pro capite, mentre a Mondragone non è andata oltre 1,56€.

Per i soggetti socialmente svantaggiati, infine, a Mondragonenon si registrano nel 2017 spese con fondi comunali, quando -per esempio- Falciano del Massico ha speso 16,77€ pro capite e Castel Volturno 10,77€.Se l’AMBC non fosse stata messa alla porta all’indomani del voto avrebbe preteso dal sindaco la necessaria nomina di un assessore al bilancio (competente e possibilmente tecnico), avrebbe preteso una due diligence per fare totale e pubblica chiarezza sul bilancio comunale, avrebbe preteso mobilità tra apicali burocratici per farla finita con eterne posizioni di potere (per esempio: bilancio e tributi), avrebbe chiamato in causa la Corte dei Conti per accertare responsabilità pregresse circa i debiti, i mancati incassi, le operazioni di finanza creativa e quant’altro e avrebbe proposto una Commissione consiliare d’inchiesta sul “ventennio sfascista”, avrebbe perorato l’avvio di un Piano di riequilibrio pluriennale per cercare di scongiurare il dissesto, avrebbe da subito fatto partire il bilancio partecipativo e di quartiere e avrebbe insistito per l’avvio di una battaglia a viso aperto contro gli evasori e gli elusori. Ma non hanno voluto avere a che fare con l’AMBC, forse proprio perché avrebbero dovuto fare i conti con tutto ciò. Infilandosi -per miopia o piccolo cabotaggio- nel vicolo cieco del dissesto, che sta per arrivare, e cucendosi addosso il vestito di “curatori fallimentari”.

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