Mondragone, AMBC: “Un Municipio sempre più ‘Cosa loro’ ”

Mondragone – “Continua l’opera incessante di esternalizzazione (e privatizzazione) di funzioni e servizi, che negli anni ha progressivamente impoverito- oltre ogni limite- la struttura organizzativa comunale e dato un colpo mortale alla dimensione pubblica. Oltre ai rifiuti, all’acqua, all’illuminazione, alla farmacia, ai parcheggi, al cimitero, alla mensa scolastica, al campo sportivo, al palazzetto dello sport (con annessa vigilanza privata), ad alcune palestre scolastiche, al verde, ai servizi sociali, ai cani randagi, all’asilo nido, alla gestione dei canali social della pagina facebook dei vigili urbani (ma che roba è????) e così via, da qualche tempo si vanno “privatizzando” anche le attività proprie degli uffici con l’arrivo di società che prestano personale per gli uffici anagrafici o per i tributi, oppure  che intervengono per la gestione delle violazioni al codice della strada. 

È di questi giorni una ulteriore liquidazione di due fatture di € 14.335,00 ed € 20.652,86 ad una società per l’utilizzo di tre unità lavorative presso l’Ufficio Tributi. Ufficio che per l’emissione e l’invio degli avvisi di accertamento per l’anno 2018 e 2019 su omessi versamenti per la Tari ha ovviamente fatto ricorso all’esterno, sborsando altri 64.710,68 €. E stendiamo un velo pietoso sui tanti strafalcioni che stanno arrivando nelle case dei mondragonesi, mettendo la loro pazienza (quella di chi non evade) a dura prova (ma ora con l’arrivo del signor Bonuglia, esperto di sicurezza e ancor più di entrate comunali e quant’altro, tutto cambierà: per il Comune saranno anni di “latte e miele… di tale incarico ci occuperemo più in là…). Si tratta di un “privato” quasi sempre scelto discrezionalmente e non di rado oggetto di proroga su proroga (a proposito: qualcuno sa chi e come gestisce attualmente il Palazzetto dello Sport?). C’è poi la gestione del Museo (con il suo direttore a vita), la cui modalità sfugge a qualsiasi classificazione prevista dal TUEL (sul “casino” che hanno fatto con il trasferimento del Museo presso la fabbrica permanente del Palazzo Ducale- trasferimento che di fatto ha interrotto e da tempo il servizio, oltre ad incasinare la mobilità in quella zona- stiamo pensando di inviare un esposto alla Soprintendenza, alla Regione e alla Corte dei conti).

Ci sono poi i servizi legali che discrezionalmente fanno girare centinaia e centinaia di incarichi. Sempre ad avvocati di fiducia di Pacifico, ovviamente (un sindaco, il nostro, che conosce più avvocati che cittadini! E li conosce in tutta la provincia e non solo). Senza dimenticare tutti i servizi e gli interventi di manutenzione (a zeffunno), quasi sempre affidati d’urgenza e a ditte di fiducia. E neppure i servizi di vigilanza privata che prossimamente- dopo una recente delibera di Giunta fatta col pretesto di fornire al solito Bonuglia indirizzi per la sicurezza urbana- saranno affidati a iosa.  Su tutto campeggia però il Servizio Informagiovani, dello Sportello CUP -Ufficio Pass (e da ultimo anche sportello sociale), che proprio in questi giorni è stato rimesso a bando. Si tratta di un vero e proprio emblema degli sprechi, una “roba” che si fa veramente molta fatica a giustificare, un vero e proprio scempio fatto con i soldi pubblici e che si trascina da tempo senza soluzione di continuità. Ma perché dobbiamo buttare dalla finestra queste risorse (quasi 60mila € per 12 mesi)? Ma lo volete capire che se togliete di mezzo questo (non) servizio non se ne accorge nessuno?

Pensateci un attimo: prima o poi sarete comunque costretti a trovare qualche altro modo per assicurare uno stipendio a 3 o 4 persone, non si potrà continuare all’infinito con questi magheggi (o dobbiamo aspettare che vanno in pensione?). E allora tanto vale farla finita quanto prima con questa “sceneggiata”, con questa “giostra” di società che entrano e che escono per assicurare 3 o 4 “posti fissi” di una nuova tipologia: “privato-pubblici”. Concludiamo con un pensiero al pre-vertice delle Nazioni Unite sui Sistemi Alimentari che si è svolto a Roma nei giorni scorsi. Numerose organizzazioni di base e della società civile provenienti da tutto il mondo hanno organizzato un contro-vertice per contestare il modello dei sistemi alimentari industriali indicato dall’Unfss che ci porta ulteriormente avanti sulla strada del collasso dei sistemi planetari e per proporre una vera trasformazione dei sistemi alimentari: https://foodsystems.community/it/.

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