Mondragone, “Impresentabili nelle liste”, la candidata Barbato attacca l’uso politico della giustizia

Mondragone –  “Anche se siamo nel periodo di silenzio elettorale ho pure il diritto di replica riguardo una decisione resa nota a poche ore dalla chiusura della campagna elettorale”.

Sono le parole della candidata di Città Futura, l’avvocato Patrizia Barbato, per la quale la Commissione Antimafia, presieduta dal deputato di Cinque Stelle Morra, ha sancito la violazione dell’articolo 1, comma 1, lettera b), del Codice di Autoregolamentazione. Nei confronti della Barbato, appunto avvocato civilista, risulta emesso un decreto che dispone il giudizio dal GUP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in data 24 aprile 2019 per il reato di cui all’art. 319 cp. (corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio). Nel processo è in corso il dibattimento.

Cio’ significa che non e’ stata stabilita ancora nessuna condanna. La Barbato al riguardo ha sottolineato: “Nel Referendum si chiede l’abolizione del decreto ‘Severino’. “Basta a uso politico della Giustizia “ Posso rispondere – riprnde la Barbato – in tutta serenità a questo attacco politico, mirato da chi vuole infangare il mio nome a danno di tutta una coalizione.La mia posizione personale è di estraneità ai fatti, mi trovo in una fase dibattimentale, attendo con ansia il corso del giudizio.

Non ho, non ho avuto e non avrò alcuna sentenza di condanna.La legge mi consente di candidarmi e di assumere cariche fino ad una sentenza di condanna in terzo grado.Questo accanimento per me è politico, accanimento avversario e scorretto a poche ore dal voto. Non sono ineleggibile ne’ incandidabile ed il tempo ne darà dimostrazione, però non mi restituirà il danno all’immagine, politico, amicale e familiare arrecatomi”.

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