Montesano: “Penitenziaria sempre più abbandonata”

Primo piano – In una nota inviata alla nostra redazione, il Segretario Generale aggiunto Montesano Pasquale dichiara: “La regione Puglia, risulta al momento in eccedenza per quanto riguarda il numero di appartenenti alla Polizia Penitenziaria in servizio presso le strutture penitenziarie, rispetto alle previsioni del D.M. 2 ottobre 2017 che, purtroppo e soprattutto per il Corpo ha risentito dei tagli nelle dotazioni di personale disposte dal provvedimento del Governo denominato “legge Madia”.e la poca considerazione del Ministro Orlando ,purtroppo la realtà lavorativa degli istituti Pugliesi  risulta ben diversa da quanto stabilito dal citato D.M. e, in conseguenza, le condizioni di servizio del Personale del Corpo risultano di gran lunga peggiori in termini di aggravio dei carichi di lavoro e di stress psico-fisico di quanto previsto in via del tutto teorica e soprattutto in prospettiva futura , apertura nuovi reparti e nuove strutture  oltre a quella del reparto psichiatrico di Lecce (stendiamo un velo pietoso per le procedure adottate ) e con gli eventi critici che si susseguono  non possiamo esimerci dal considerare gli istituti Pugliesi in stato di guerra , solo grazie a uomini e donne della Polizia Penitenziaria che nonostante tutte le avversità con senso di responsabilità  e sacrificio garantiscono il rispetto delle leggi dello stato.

Continua   Montesano– Non più  tollerabile  una politica assente sorda ai nostri costanti richiami ed appelli, ed una Amministrazione Penitenziaria silente ed incapace di gestire e risolvere le continue criticità ed un Ministro (USCENTE)troppo impegnato che non ha mai trovato  tempo da dedicare al Corpo di Polizia Penitenziaria a parte iniziative  destabilizzanti per il Corpo ”., l’auspicio , e lo ribadiamo ancora una volta , che non accadano episodi di criticità che saranno attribuiti a chi responsabile  delle condizioni  cui vivono e stanno vivendo uomini e donne della Polizia Penitenziaria della regione Puglia e non solo , mentre continuano a registrarsi disagi per il servizio traduzioni sotto scorta e con mezzi  ormai obsoleti e desueti nella forma e nella sostanza e la continua violazione del modello organizzativo , gravissime le carenze  sotto l’aspetto funzionale  dell’armamento e vestiario e la fatiscenza delle strutture e le scarse condizioni di sicurezza all’interno degli istituti.

“L’escalation di aggressioni impunite”-continua il sindacalista – ai danni di agenti della polizia penitenziaria da parte dei detenuti determina una prevalenza della criminalità  rendendo palese una condizione di sostanziale immunità che legittima, anziché reprimere, le condotte aggressive .

Il segretario generale Aggiunto Montesano – afferma che per risolvere entrambe le situazioni il nuovo governo dovrà apportare dei “correttivi urgenti” anche per evitare che i poliziotti penitenziari “non siano più costretti a difendersi a mani nude rispetto a chi agisce brandendo oggetti contundenti e rudimentali armi da taglio e che malgrado questo trova nella stessa amministrazione, oltre che in enti e associazioni esterne, innumerevoli soggetti pronti a giustificarne i comportamenti con i poliziotti penitenziari sono sempre più soli e abbandonati a loro stessi per fronteggiare simili eventi, in termini di organici di strumenti operativi e di considerazione in primo luogo da parte delle autorità penitenziarie in sede locale e nazionale che oltre alla complessiva disorganizzazione dei servizi del personale rivolgono le loro attenzioni esclusivamente alla popolazione detenuta in un clima di assoluto permissivismo. Solo grazie al pronto e professionale intervento del personale di Polizia Penitenziaria colà di servizio è stato gestito l’evento critico. Quanto accaduto, dimostra il fallimento della sorveglianza a regime aperto che produce solo violenza gratuita e gravi pericoli per il personale che vi presta servizio.

Non sappiamo quindi – conclude Montesano – se tale situazione potrà cambiare nella attuale legislatura perché troppo vaghi le idee e i programmi sul sistema penitenziario presentati dai partiti che hanno partecipato alle elezioni ma ci auguriamo che perlomeno in ordine alle scelte riguardanti i nuovi vertici del Dicastero della Giustizia e della Amministrazione penitenziaria Centrale possa verificarsi una inversione di tendenza volta a impedire che i poliziotti penitenziari Italiani continuino ad essere le vittime delle componenti criminali che nel carcere continuano a delinquere e prosperare.

Ovviamente non mancheremo di essere presenti e denunciare con ogni forma di legittima protesta le istanze e le condizioni lavorative degli uomini e donne della Polizia Penitenziaria  della Regione Puglia  e non solo.”

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