Napoli, “quartieri dell’innovazione”: sta per partire la fase 2

Napoli – Il 12 marzo si sono concluse le attività della Fase 1 di accompagnamento allo sviluppo progettuale prevista dal programma “I Quartieri dell’Innovazione”, un progetto delI’Assessorato alle Politiche Sociali e al Lavoro del Comune di Napoli – Azione 3.3.1 del PON Metro Napoli “Spazi di Innovazione Sociale” (progetti NA3.3.1a “Spazi di Innovazione Sociale – Percorsi di accompagnamento al lavoro” e NA3.3.1b “Spazi di Innovazione Sociale – Percorsi di inclusione attiva”) realizzato in collaborazione con a|cube SB, Avanzi – Sostenibilità per Azioni e Associazione MicroLab.

“Nonostante le difficoltà dovute alla fase pandemica che stiamo vivendo, il progetto Quartieri dell’Innovazione è riuscito a creare un  importante percorso di affiancamento allo sviluppo delle idee progettuali, fortemente partecipato”  dichiara l’assessore Pagano. “In questo caso, l’innovazione non si basa solo sulla costruzione di sinergie e network in favore degli enti che operano già nel terzo settore, ma sull’importanza data ai gruppi informali nel tentativo di far emergere l’enorme lavoro delle reti sociali che da sempre animano la città” ha concluso l’assessore.

“I Quartieri dell’Innovazione” nasce con l’obiettivo di selezionare e supportare persone e organizzazioni che vogliono creare progetti in grado di attivare processi di coesione e inclusione sociale volti a migliorare la vita dei cittadini e il tessuto sociale delle “Municipalità bersaglio” del programma (Municipalità 2, 3, 6 e 8).

Nel mese di ottobre 2020 sono state selezionate 60 idee progettuali (20 provenienti da gruppi informali e 40 da enti del Terzo settore – ETS) che hanno avuto accesso a un percorso di accompagnamento e di formazione della durata di 4 mesi (da novembre 2020 a marzo 2021). Durante i mesi di accompagnamento, i 60 team selezionati hanno avuto modo di effettuare un percorso di revisione e ottimizzazione della loro idea che si è concentrato sui seguenti aspetti: 

individuazione dei bisogni e della proposta di valore;

modellizzazione e validazione del business; 

definizione di una visione di impatto e individuazione indicatori di monitoraggio; 

pianificazione economico-finanziaria. 

L’obiettivo di questa fase è stato quello di fornire ai partecipanti i giusti strumenti per comprendere i punti di forza e di debolezza delle loro idee, rendendole più innovative e d’impatto e lavorando, al contempo, alla definizione di un modello di business sociale sostenibile anche dal punto di vista economico-finanziario.

Il percorso è stato sviluppato con una metodologia ibrida e sperimentale che ha previsto l’alternarsi di differenti momenti di supporto, formazione e interazione (lezioni online, sessioni Q&A, workshop, consulenze uno-a-uno e attività di coaching).

I team che hanno preso parte all’accompagnamento allo sviluppo dell’idea progettuale hanno ora la possibilità di candidarsi per la Fase 2, nella quale saranno erogati ai team che avranno superato un’ulteriore selezione un contributo economico e un servizio di affiancamento personalizzato e di mentoring, che avrà una durata massima di 18 mesi.

Per quanto riguarda il contributo economico, i gruppi informali avranno la possibilità di accedere ad un co-finanziamento tra 30mila e 50mila euro, pari al 95% dei costi ammissibili; gli ETS avranno invece la possibilità di accedere a un co-finanziamento tra 50mila e 140mila, pari al 90% dei costi ammissibili.

L’obiettivo della fase di realizzazione dell’idea progettuale sarà quello di supportare i team nella validazione e sperimentazione della loro idea all’interno del contesto di riferimento, fornendo loro un supporto diretto e strumenti per una concreta ed efficace attuazione dei progetti di innovazione sociale all’interno delle Municipalità bersaglio. Tale supporto – così come il programma dei “Quartieri dell’Innovazione” – si pone come obiettivo di impatto quello di stimolare trasformazioni e processi di innovazione sociale in grado di apportare valore alla città, creando nuovi spazi e momenti di coesione e inclusione sociale e generando nuove economie di prossimità e welfare comunitario.

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