Operazione “bingo” da parte dei carabinieri, 20 arresti tra Teverola, Frignano e Napoli

Campania – Il 15 maggio 2015, dalle ore 04.00, i militari deiComandi Provinciali di Lecce,  Napoli e Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP di Lecce Dott. Simona PANZERA su richiesta della locale DDA – Dott. Giuseppe CATALDI, a carico di 20 persone appartenenti ad associazione finalizzata ai furti di armi e documenti d’identità presso gli uffici anagrafe e di Polizia Locale, detenzione e porto abusivo di armi, ricettazione, contrabbando di T.L.E- e altro (16 in carcere e 4 ai domiciliari), nei comuni di Melito di Napoli, Giugliano in Campania, Napoli, Santa Maria Capua Vetere (CE), Teverola (CE), Frignano (CE). 

Le indagini prendono spunto dal furto di documenti d’identità e armi perpetrato a Gallipoli la scorsa estate in danno di quel Comune. Il reato viene consumato il31.07.2014 ed i malviventi impiegano anche la fiamma ossidrica per aprire l’armadio metallico dove sono custodite 12 pistole Beretta (mod. 98 FS cal. 9×21 e 4 mod. 84 FS cal. 9 corto) 150 proiettili cal. 9 corto e 50 cal. 9×21 della Polizia Localeche rubano insieme a1050 carte d’identità in bianco e circa 3.000,00 € in contanti e bolli dall’adiacente ufficio anagrafe.

Dall’esame delle registrazioni dei sistemi a circuito chiuso della zona si rileva il passaggio di tre persone, proprio nell’orario indicato, mentre accedono nel luogo del delitto. Le immagini, data anche la scarsa illuminazione della zona, sono di pessima qualità e quindi non individualizzanti. Pur tuttavia il riconoscimento di una targa di una vettura utilizzata in quella circostanza portava ad escludere l’ipotesi della criminalità locale, facendo convergere le attenzioni a Melito di Napoli (NA) dove è operativo un gruppo organizzato – diretto da CRISCUOLO Francesco – specializzato anche in questo tipo di reato, le cui responsabilità saranno accertate anche in ordine al furto di 350 carte d’identità dall’anagrafe di Parabita (LE) del 25 agosto 2014, e a quello di 8 pistole 230 carte d’identità presso gli uffici della Polizia Municipale diBoscotrecase (19 settembre 2014). 

Nel corso delle indagini, svolte con la fondamentale collaborazione della Compagnia Carabinieri di Giugliano in Campania, è stato costruito un quadro probatorio, formato da una impressionante mole di elementi, costituti perlopiù da intercettazioni telefoniche, analisi dei tabulati del traffico telefonico, corroborato da precise e puntuali attività di riscontro, dalle quali viene tracciato il profilo operativo del sodalizio criminale, fondato sui seguenti capisaldi: 

– Gruppo delinquenziale con forti relazioni sociali date dalla parentela tra molti soggetti e/o comunque amicizia fondata su origini comuni (gran parte di essi è residente nello stesso centro) con sede operativa in Melito di Napoli;
– Esecutori materiali dei furti, organizzati in gruppo, con precisi compiti per ciascuno dei partecipanti, compreso l’esperto nell’utilizzo della fiamma ossidrica;
– Metodica attività di sopralluogo per selezionare l’obiettivo da depredare, al fine di individuare i punti di osservazione in cui posizionare i pali,  scegliendo il momento propizio per intervenire e la tecnica più idonea;    
– Disponibilità di mezzi, anche a noleggio, per l’esecuzione dei sopralluoghi propedeutici ai furti ed il trasporto del materiale trafugato;
– Estremo dinamismo dei sodali in diverse regioni dell’Italia centro-meridionale.  

In questo contesto investigativo sono stati, altresì, accertati altri reati-scopo dell’organizzazione, quali il contrabbando di T.L.E., il traffico di armi, quello di documenti falsi ed altro.

Le carte d’identità rubate in bianco finiscono, nella maggior parte dei casi, nelle mani di un altro gruppo malavitoso di matrice straniera, composto da soggetti del Nord Africa, dimoranti anche in Campania, collegati ad albanesi e dediti anche al traffico di documenti falsi, alimentando il mercato dell’immigrazione clandestina. 

LE ARMI

Il fatto che l’organizzazione, diretta da CRISCUOLO Francesco, disponga di armi provenienti da furti commessi dagli affiliati, è acclarato. Oltre al furto di Gallipoli, dove sono state rubate 12 pistole, vi è anche quello di Boscotrecase del 19.09.2014, laddove rubano 8 pistole, dai rispettivi Comandi di P.M..

Una delle pistole rubate a Gallipoli, ossia la Beretta modello 84 FS con matricola H14850Y, è stata poi trovata, il 4 settembre 2014, proprio a Napoli, nella disponibilità di VASTARELLO Raffaele, esponente dell’omonimo clan di matrice camorristica. Inoltre, Il 2.10.2014, nei sottotetti di un palazzo, sito tra il vico Francesco Franco civ. 14 e largo Santo Stefano di Melito di Napoli, roccaforte dei CRISCUOLO, i CC delle Compagnia di Giugliano in C. sequestrano quattro pistole, una mitraglietta, un silenziatore e munizioni, riconducibili al clan camorristico Amato – Paganooperante in quel centro.

IL CONTRABBANDO DI TABACCHI LAVORATI ESTERI.

È una delle attività preminenti dell’organizzazione, documentata dalle indagini tecniche e riscontrata anche dal sequestro del 29.9.2014, eseguito dal Nucleo Operativo della Compagnia CC di Giugliano in Campania, di 2280 stecche di sigarette di varie marche, a carico di RUSSO Bernardo, arrestato nella circostanza ed inserito nel clan capeggiato da CRISCUOLO Francesco

 I FURTI

Nel corso delle attività investigative effettuate dal Comando Provinciale Carabinieri di Lecce sono stati documentati numerosi episodi analoghi di furti di documenti, armi, denaro, munizioni, timbri ed altro. In alcuni episodi con il coordinamento sul campo delle varie forze e con la partecipazione diretta dei militari di Lecce, si è proceduto ad arrestare in flagranza i responsabili. Si segnalano, sinteticamente, i seguenti episodi

1. Il furto di Gallipoli (LE) (31 luglio 2014);
2. Il furto di Parabita (LE) (25 agosto 2014)350 carte d’identità in bianco, 180 voucher (ticket per lavori) e 1404,42 Euro in contranti;
3. Il Furto di Melito di Napoli (NA) presso il magazzino Mergi srl (009 2014)detersivi, per il valore di circa 7.000,00€;
4. Il Furto di Boscotrecase (NA) (19 settembre 2014) 8 pistole, marca Beretta con relative munizioni, 229 carte d’identità in bianco, somme di denaro in contanti, proventi contravvenzionali ed altro;
5. Il furto di Castel Volturno (CE) (23 settembre 2014) In data 11.10.2014 278 carte d’identità in bianco, 3487,16€ in contanti; 1493 buoni spesa/pasto della società EDENRED ITALIA S.r.l. di Milano per 10.451,00€; 551 buoni carburante per20,00€ cadauno per 11.020,00€; 400 buoni con la scritta “campagna di informazione ed educazione socio sanitaria;
6. Il tentato furto a Santa Marinella (Roma) (7.10.2014) presso Uffici Anagrafe quel Comune;
7. Il tentativo di furto ad Amorosi (BN) (9 ottobre 2014) La Compagnia Carabinieri di Cerreto Sannita (BN), tempestivamente allertata di un probabile imminente furto presso gli uffici comunali di Amorosi, predispone un servizio con la diretta partecipazione dei militari del Nucleo Investigativo di Lecce ed arresta in flagranza di reatoARULI CarmineARULI Pietro e BOTTONE Renato, dopo essere penetrati nell’anagrafe di quel Comune;
8. Il furto di Casalnuovo (NA) (17 ottobre 2014) due timbri a secco con intestazione di quel comune; 611,75€ in contanti e 271 carte d’identità in bianco. Nell’immediatezza, su indicazioni del Nucleo Investigativo di Lecce, i CC di Melito arrestano per furto BARRETTA Giuseppe ed ALTIERI Rosaria, trovati in possesso di parte della refurtiva (due timbri a pressione del Comune di Casalnuovo) e degli attrezzi utilizzati per compiere l’azione criminosa come la fiamma ossidrica. I due arrestati hanno commesso il furto con la complicità di altri le cui responsabilità emergeranno in maniera netta dalle indagini;
9. Il furto a Boscotrecase (11 luglio 2014), viene scoperto da attività successiva di riscontro tabulati e modus operandi.

I CANALI DEL TRAFFICO INTERNAZIONALE DEI DOCUMENTI.

L’organizzazione che ricetta anche documenti falsi, opera in Campania, tra le provincie di Caserta e Napoli, è ben strutturata ed i soggetti, anche se stranieri, sono ben inseriti nel contesto in cui operano. 

Con il supporto del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – S.I.RE.NE – si scopre che alcune carte d’identità rubate a GallipoliParabitaBoscotrecase e Castel Volturno sono state trovate in possesso di extracomunitari fermati in GermaniaIrlandaGreciaBelgio ed Italia. Al momento è stato accertato l’ingresso, con quei documenti, di cittadini sirianialbanesi, palestinesi, iraniani ed afghani

Ciò detto, appare accreditata l’ipotesi dell’esistenza di due canali per il traffico dei documenti: quello che conduce al continente africano, attraverso l’area del Maghreb, per l’immigrazione da quel continente; quello albanese per il traffico di esseri umani dal vicino e medio oriente.

Insieme alle carte d’identità, rubate in bianco, individuabili con il numero del poligrafico, per le quali è possibile stabilire il quantitativo con un elevato livello di approssimazione, comunque nell’ordine di alcune migliaia, è stato scoperto anche un’ingente traffico di documenti falsi, impossibili da contabilizzare.

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