Parco pozzi, D&T contro Noi Aversani e Ncd: “Ma conoscono il significato di bene comune?”

Aversa – Nei giorni scorsi Noi Aversani e il Nuovo Centro Destra hanno chiesto pubblicamente al Commissario Straordinario Mario Rosario Ruffo un incontro con all’ordine del giorno la tutela e la manutenzione del Parco Pozzi.

Nulla da eccepire sul tema e le finalità che hanno indotto i due gruppi politici a sollecitare un confronto con chi gestisce pro tempore la pubblica amministrazione cittadina. Ciò che lascia perplessi ad un’associazione come Democrazia & Territorio, impegnata da sempre ed in maniera seria per la tutela e la salvaguardia dei beni comuni (Maddalena e Opg docet), è l’affermazione a dir poco ambigua con cui si è chiusa la richiesta. Noi Aversani e il Nuovo Centro Destra dovrebbero spiegare ai nostri concittadini qual è il significato della frase in cui chiedono “un incontro al fine di cooperare, nella maniera più sana che anche la familiarità impone, alla manutenzione di tale polmone verde”.

Non vorremmo che ad avere “una scarsa consapevolezza di quanto voglia davvero significare il bene comune”, come dichiarato nella lettera indirizzata al Commissario Straordinario, siano proprio Noi Aversani e il Nuovo Centro Destra, e non i cittadini, accusati dai due gruppi politici di avere poco amore per la città.

Se Noi Aversani e Nuovo Centro Destra hanno avuto un’improvvisa amnesia e non ‘ricordano’ cosa voglia effettivamente dire “bene comune”, Democrazia & Territorio è pronta a rammentarlo con una breve sintesi. I beni comuni, infatti, non sono solo quelle risorse materiali necessarie a tutti (ad esempio l’acqua). I beni comuni comprendono anche le forme della conoscenza, il capitale sociale, le regole, le tradizioni e la storia di una comunità. Un bene si definisce comune per la funzione che svolge nella società. I beni comuni favoriscono l’esercizio dei diritti fondamentali, dei diritti di cittadinanza e il libero sviluppo della personalità. Tutto ciò vale per il Parco Pozzi, così come per la Maddalena e l’Opg. Il familismo, scusate, la ‘familiarità’ è un’altra cosa.

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