Silvio Perrella alla Feltrinelli di Caserta presenta «Doppio scatto»

Caserta – “Scrive usando la macchina fotografica come un’arma per capire una città che è tutte le città del mondo. E lo fa con il suo stile consueto, di una narrativa che procede verso la poesia. Ecco Napoli, verrebbe da dire, come non l’abbiamo mai vista“. E’ tutto questo e oltre «Doppio scatto» (Bompiani, pag. 504), il nuovo libro dello scrittore e critico letterario Silvio Perrella che mercoledì 21 ottobre 2015, alle ore 18, sarà presentato a Caserta presso la sala incontri della Feltrinelli (corso Trieste 154).

L’evento è promosso dalla rete “Piazze del Sapere – Terra di Lavoro”, in collaborazione con Aislo, Auser, FTS Casertano, Liceo Classico “P. Giannone” e Rassegna Nazionale di Teatro Scuola “PulciNellaMente”.

L’iniziativa con Perrella – evidenzia Pasquale Iorios’inserisce autorevolmente nel fitto calendario di attività della rete delle Piazze del Sapere, che attraverso centinaia di incontri e di eventi promuove la cultura come fattore di coesione sociale e di educazione permanente. Di giorno in giorno, con soddisfazione notiamo che la partecipazione di tanti cittadini diventa sempre più consapevole in quanto vivono questi incontri come occasioni di socialità e di crescita civile”.

Il programma, dopo i saluti iniziali del direttore di PulciNellaMente Elpidio Iorio, tra i promotori dell’evento, con l’autore Perrella prevede gli interventi del fotografo Giulio Festa, degli intellettuali Francesco De Core e Paola Servillo. I lavori saranno coordinati da Daniela Borrelli e intramezzati dalle letture di stralci del testo da parte dell’attrice Federica Tornincasa.

In quest’ultima fatica letteraria, Perrella usa due linguaggi e li mette al confronto: la fotografia e la letteratura. Gli scatti visivi non pretendono di gareggiare con quelli dei veri fotografi; sono soprattutto appunti visivi, simili a quelli che i viaggiatori di una volta prendevano disegnando. Gli scatti verbali sono invece snelli, veloci e sintetici. Fanno pensare a delle poesie in prosa che provano a tradurre in parole le movenze nascoste della città. Il lettore inoltrandosi in questa sorta di cinema frattale entrerà in contatto con una città che di sicuro è Napoli; allo stesso tempo, però, gli verrà spesso da sospettare che Napoli sia anche l’emblema di tutte quelle città in cui la storia e la natura si sono stratificate a lungo davanti all’incessante andirivieni del mare. Uno sguardo fattosi voce narrante e descrittiva lo guiderà per scale, anfratti, scorci, paesaggi e memorie, rintanandosi nel silenzio ogniqualvolta la scoperta sarà fatta propria da chi legge e allo stesso tempo guarda.

Silvio Perrella è nato a Palermo nel 1959, da molti anni vive e lavora a Napoli. Si è occupato prevalentemente della tradizione del Novecento letterario italiano e del rapporto tra genius loci e letteratura, che trova ampio spazio in saggi come “Giùnapoli”; “L’Aleph di Napoli”; “L’alfabeto del mare”; “In fondo al mondo”. Ha scritto alcune introduzioni ad “Anna e Bruno” di Romano Bilenchi, a “L’aria della sera e altri racconti” di Silvio D’Arzo, a “Spaccanopoli” di Domenico Rea e ai “Sillabari” di Goffredo Parise (autore studiato a fondo anche nel libro saggistico-narrativo “Fino a Salgareda”). Tra le sue curatele di libri altrui si segnalano in particolare: il “Meridiano” Mondadori dedicato alle opere di Raffaele La Capria, l’antologia di saggi di George Orwell “Nel ventre della balena” e la riedizione de “Il critico come artista” di Oscar Wilde. In passato si è aggiudicato il Premio Bilenchi per la saggistica. Collabora con quotidiani e riviste e scrive per “Il Mattino” e “L’indice dei libri del mese”; dirige inoltre la rivista “Mesogea. Segni e voci dal Mediterraneo” e dal 2007 al 2012 ha presieduto la Fondazione Premio Napoli.

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