I tramonti letterari del Gattapone Lo scrittore Paride Leporace presenta il suo libro “ Giacomo Mancini un avvocato del sud”.

Eboli. Lunedì 26 giugno, alle ore 19:00, con la presentazione del libro “Giacomo Mancini un avvocato del sud”, di Paride Leporace, edito da Luigi Pellegrini Editore, si conclude, per il mese di giugno, il ciclo delle presentazioni della Rassegna Letteraria “I tramonti letterari del Gattapone.
“Chiudiamo questo mese in bellezza, sono stati due mesi intensi, che hanno visto la presenza di autori e autrici importanti, che hanno dato lustro all’evento”, ci tengono a precisare gli organizzatori, Francesca Spera, Raffaella Iannece Bonora e Raffaele Agresti.
Paride Leporace è un cosentino nato a Cerisano il 1962, è un giornalista da molti decenni, ha diretto diversi quotidiani, esperto di cinema, ha guidato la Lucania Film Commission.
Vive tra Calabria, Basilicata e Campania.
Ha scritto il saggio “Toghe rosso sangue” (1a ed. New Compton, 2a ed. Città del Sole ), “Cosangeles” (Pellegrini) e “Giacomo Mancini un avvocato del sud”, proprio quest’ultimo libro presenterà a Eboli lunedì prossimo.
All’evento prenderanno parte, la giornalista Raffaella Iannece Bonora, che dialogherà con l’autore, il Sindaco di Eboli Mario Conte, e la delegata alla cultura Lucilla Polito, che porteranno i saluti della Città di Eboli, Irma Iannece leggerà brani del libro.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
IL LIBRO
Giacomo Mancini Un avvocato del sud.
Un’appassionante carrellata di fatti che restituisce alla conoscenza collettiva, in particolare ai giovani, la vicenda politica di Giacomo Mancini, certamente tra le più significative e originali della storia repubblicana.
A vent’anni dalla morte di Giacomo Mancini, mi sembra giunto il momento di tracciare un quadro storico e biografico del politico calabrese che meglio rappresentò le ragioni della sua terra in un’ottica meridionalista e di difesa della democrazia.
Giacomo Mancini è stato un socialista che ha cambiato lo stato di molte cose. Non mancarono i difetti e le tare. Ma il saldo è a suo favore.
I calabresi che lo hanno incontrato nella loro vita, anche a distanza, incrociandone la sua politica continuano a dire: “Però ha fatto”, in nome di un senso comune che è un’appartenenza. Lui stesso si definì “un avvocato socialista del Sud” e infatti la sua figura di politico meridionalista merita di essere ricordata e costituisce un esempio per la classe dirigente attuale poco incline a sapersi rapportare con la sua storia come quando sbloccò i lavori della Salerno-Reggio Calabria fermi ad Eboli per l’incapacità dei dirigenti dell’Anas.

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