Taranto, Montesano: “Poliziotti penitenziari sventano tentato suicidio di un detenuto”

Taranto – “Questa notte un detenuto di origini leccese,psichiatrico, di una quarantina di anni, allocato nella sez.precauzionali, ha posto in essere un tent.di suicidio mediante impiccagione, con un rudimentale cappio , legato alla grata del bagno , l’immediato intervento dell’unico poliziotto presente al primo piano e coadiuvato da altro collega occorso sul posto  hanno evitato maggiori e piu drammatici   eventi entrando in cella e slegarlo per intervento personale sanitario .ù2

A dare la notizia è il Segretario Generale Aggiunto  dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Pasquale MONTESANO che aggiunge :”il carcere di Taranto non si discosta dagli altri istituti penitenziari sul territorio nazionale per la lunga serie di aggressioni da parte di detenuti in danno di poliziotti penitenziari e dagli eventi critici “

“Purtroppo – prosegue il dirigente nazionale dell’OSAPP – da troppo tempo una condizione di sostanziale impotenza da parte del personale di Polizia Penitenziaria costretto a subire botte e insulti nelle più svariate situazioni di servizio nelle sezioni detentive degli istituti di pena, è considerata la pura e semplice normalità sia dalla classe politica al governo e sia dai vertici Regionali e Nazionali dell’Amministrazione Penitenziaria anche nei casi di interventi e salvataggio del bene inalienabile della vita a soggetti detenuti .”

“Come OSAPP invece – conclude Montesano – pur non avendo ancora ottenuto segnali significativi né dal Ministro Bonafede né dai Sottosegretari alla Giustizia Ferraresi e Morrone né tantomeno dal nuovo Capo del DAP Basentini, riteniamo non solo che l’attuale gestione delle carceri sia deleteria e pesantemente criminogena in danno della collettività ma anche che la Polizia Penitenziaria debba essere innalzata dal proprio ruolo di passivo gestore degli errori altrui a quello di Corpo di Polizia dello Stato che provvede fattivamente all’ordine alla sicurezza e alla prevenzione  nelle carceri nell’interesse della legalità e della civile convivenza”.

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