Trentola Ducenta, il sindaco: “Non accetto alcun tipo di lezione morale”

Trentola Ducenta – Il sindaco Michele Apicella in una nota inviata alla nostra redazione dichiara: “Mi ero ripromesso di non alimentare inutili polemiche ma purtroppo, in seguito ai continui interventi fuori luogo del consigliere di opposizione Cantile, mi trovo costretto a rispondere.

Mi riferisco in modo particolare alle sue esternazioni di qualche giorno fa, durante una diretta Facebook, oggi riportate anche da un quotidiano locale.

In settimana ho fatto presente che sarebbero state applicate sanzioni amministrative e sarebbero stati puniti quanti non avessero rispettato le regole della differenziata. Queste parole avrebbero addirittura urtato la sensibilità del Cantile tanto da indurlo a darmi dello “sceriffo”.

Confermo quanto avevo detto e cioè che la pratica della raccolta differenziata ha sempre contraddistinto i cittadini di Trentola Ducenta e vogliamo che sia ancora così, ragion per cui ho incitato quanti ancora non perfettamente ligi a riguardo, ricordando che per il mancato rispetto delle regole si è “punibili” con le PREVISTE e LEGITTIMATE sanzioni.Mi spiace, ma proprio non capisco onde provenga tanto disappunto e stupore.

Per inciso, non deve essere certo lui a ricordami chi e in che modo sanziona le infrazioni. Immagino dunque che fosse solo ironica e forse sarcastica la sua precisazione in merito al fatto che sia la Polizia Municipale preposta all’applicazione di sanzioni.

Sempre riguardo la “polemica” dei rifiuti preciso che i controlli nella zona da lui indicata sono conseguiti ad una precisa richiesta del consigliere Abbruzzese e voglio inoltre ricordare che quella zona è parte dell’intero territorio di Trentola Ducenta, non può essere certo considerata come dotata di autonomia.

Ci tengo inoltre a replicare anche rispetto ad un’altra argomentazione, a mio avviso assolutamente fuori luogo, fatta sempre nel suddetto intervento.

Nei giorni scorsi è stata adottata una delibera, in base alla quale attraverso l’ufficio dei servizi sociali, è stato disposto che venisse utilizzata una somma di 300€ per far fronte alle necessità presentate da una famiglia del territorio; in merito a questa delibera, il consigliere si è espresso definendola “inaccettabile”, istigando addirittura i cittadini e urlando alla sommossa.

Forse al Cantile sfugge che esistono delle situazioni EMERGENZIALI di notevole indigenza, che manifestano uno stato di forte necessità da parte dei cittadini, e che in questi casi particolari ed eccezionali, si può intervenire anche con un sostentamento economico, se le casse comunali lo consentono.

È stato dunque compiuto un atto assolutamente legittimo, assolutamente non criticabile e ripetibile all’occorrenza, nel momento in cui dovessero manifestarsi effettive situazioni di analogo disagio.

La ripetibilità non è ovviamente sinonimo di universalità anche perché, ribadisco, tutto è da rapportare alle disponibilità delle casse comunali.

Ritengo che il senso autentico della giustizia sociale non sia di certo quello di agire in maniera casuale, piuttosto quello di dare a ciascuno, secondo le proprie esigenze e necessità.

Sempre per inciso, il sottoscritto ha sempre fatto e continua personalmente a fare beneficenza, nel silenzio e anonimato totale; non accetto pertanto alcun tipo di lezione morale. Ancora una volta i suoi commenti sono  privi di fondamenta.

In merito, dico a gran voce che sono io oltremodo deluso e stupito da questa osservazione, che ritengo volgare, inopportuna ed immotivata, oltre che irriguardosa nei confronti della famiglia che, per quanto non menzionata, potrebbe risentire di questa attenzione non richiesta.

Mi fa piacere che a differenza di quanto accadesse per la scorsa amministrazione il consigliere sia così attento e vigile ma non è certo questo il modo di farsi sentire in maniera sensata e costruttiva per il territorio. In questo modo i suoi interventi settimanali riesco ad interpretarli solo come un tentativo, mal riuscito, di farsi propaganda, istigando la popolazione, con mancanza di reali argomentazioni.  Mi auguro possa rendersi conto della grande inadeguatezza del suo intervento.”

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