Campania – Un piano concreto, radicato nel territorio e proiettato nel futuro.
Con un investimento superiore ai 15 milioni di euro, la Regione Campania conferma il proprio impegno nel contrasto al dissesto idrogeologico, intervenendo con forza in alcuni dei territori più vulnerabili della provincia di Caserta. San Felice a Cancello, Dragoni, Presenzano e Mignano Monte Lungo sono i comuni al centro di un’azione strategica che unisce prevenzione, resilienza e sostenibilità ambientale.
A guidare questa operazione è la deliberazione approvata dalla Giunta regionale presieduta da Vincenzo De Luca, che ha destinato risorse a valere sul Programma Regionale FESR 2021-2027 – Priorità 2 “Energia, Ambiente e Sostenibilità”, Obiettivo Specifico 2.4. La logica alla base di questi fondi è chiara: promuovere un adattamento efficace ai cambiamenti climatici, prevenire i rischi di catastrofi naturali e rafforzare la capacità di risposta del territorio, anche attraverso soluzioni basate sulla natura.
I dati parlano con chiarezza e indicano la strada: sono oltre 15 milioni e 267 mila euro i fondi destinati a opere mirate, ciascuna progettata per rispondere a esigenze urgenti e localizzate. Tra gli interventi più significativi spicca la manutenzione straordinaria e il ripristino delle vasche di laminazione a San Felice a Cancello, duramente colpito dai devastanti nubifragi del 27 agosto 2024. Le frane e i fiumi di fango che si abbatterono sul territorio segnarono un punto di non ritorno: da allora, la necessità di mettere in sicurezza l’area non ha fatto che crescere. Per questo intervento, la Regione ha stanziato 3,7 milioni di euro.
Altrettanto strategico è il progetto per la sistemazione idraulico-forestale del vallone Cesaranni, in località Pantano di Dragoni, per il quale sono stati destinati quasi 5 milioni di euro. Qui, l’obiettivo è restituire equilibrio idrogeologico a un’area che, pur non balzata agli onori della cronaca nazionale, ha visto crescere negli anni la propria vulnerabilità.
Il comune di Presenzano, già flagellato da eventi franosi nei giorni dell’Immacolata del 2022, riceverà 2,52 milioni di euro per la messa in sicurezza delle zone a rischio idrogeologico dell’area Fosso San Nicola e Fossa Neve. Una ferita ancora aperta che finalmente trova risposta concreta.
Infine, Mignano Monte Lungo beneficerà di oltre 4 milioni di euro per il risanamento e consolidamento della rupe del centro storico, lato nord-ovest. Un’operazione delicata, che unisce la salvaguardia del patrimonio urbano e architettonico alla tutela ambientale, in un equilibrio necessario tra memoria storica e protezione del presente.
Dietro questi numeri si legge una strategia precisa, fondata sulla programmazione oculata e l’ascolto dei territori. Come sottolineato da Giovanni Zannini, presidente della VII Commissione permanente Ambiente, Energia e Protezione Civile del Consiglio Regionale della Campania, “la corretta ed oculata programmazione degli interventi candidati dai Comuni sulla piattaforma ReNDiS-web ha reso possibile finanziare progetti esecutivi e immediatamente cantierabili”.
Zannini non esita a ribadire che la prevenzione del rischio climatico è una priorità assoluta per la Regione Campania. E le ragioni sono sotto gli occhi di tutti: l’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi metereologici estremi impone risposte rapide, efficaci, lungimiranti. Il dissesto idrogeologico non è una fatalità, ma il risultato di decenni di incuria, impermeabilizzazione e cattiva gestione del territorio. In questo contesto, ogni euro investito in prevenzione è un euro sottratto al dolore, alla distruzione, all’abbandono.
La logica che informa questi interventi non è emergenziale, ma strutturale. Non si tratta di tappare falle, ma di costruire resilienza: rendere i territori capaci di assorbire l’impatto del cambiamento climatico e reagire con intelligenza, senza cedere. Per questo, accanto alle opere di ingegneria civile, si punta anche su soluzioni nature-based, che valorizzano l’ambiente come alleato, non come nemico da contenere.
Questa visione, che unisce concretezza e prospettiva, mette in luce una Regione che non arretra davanti alla complessità, ma la affronta con strumenti moderni, fondi strutturali e una chiara volontà politica. È il segno di una Campania che sa guardare in faccia le proprie fragilità e trasformarle in terreno fertile per una rinascita più consapevole e sicura. Una Campania che, questa volta, sceglie di non aspettare che la prossima frana le ricordi dove ha sbagliato.