Campania – Con la scomparsa di Mimmo Jodice, Napoli perde un altro dei suoi figli illustri. Non è cosa semplice parlare di lui, considerato tra i dieci più importanti fotografi al Mondo. La sua arte ha attraversato per settant’anni in lungo e in largo i due emisferi, facendo conoscere la sua Napoli e non solo, in maniera trasversale da Occidente a Oriente.
Domenico, meglio conosciuto come Mimmo, era nato nel quartiere Sanità il 29 marzo del 1934. Proprio da quella Napoli pregna di arte, storia, tradizioni e contraddizioni, crocevia di culture e di popoli, partì la sua instancabile ricerca artistica. Dal fervore degli ambienti intellettuali che negli anni ‘60 e ‘70 nascevano nella città, all’ Accademia di Belle Arti, dove insegnò Fotografia dal ‘70 al ‘94, accompagnando intere generazioni di giovani artisti, nella ricerca e nelle sperimentazioni offerte dalle nuove tecnologie.
Le sue opere sono lo spaccato di un mondo visto con occhi diversi: ogni suo scatto è una sperimentazione, un’ emozione, una ginnastica per la mente. Le sue fotografie mostrano l’ aspetto interiore dell’ uomo, più che quello descrittivo che osservano gli occhi, come il ventre di Napoli, che egli ha ispezionato e fatto conoscere ad intere generazioni con gli scatti delle sue macchine fotografiche. La sua è stata una vita dedicata all’ arte ed a tutte le innumerevoli sfaccettature che essa è capace di esprimere, soprattutto attraverso la fotografia.



