Aversa – Mauro Baldascino in una nota invita alla nostra redazione: “Durante il flash mob in difesa della libreria sociale il Dono, abbiamo assistito all’ennesima surreale propaganda dell’amministrazione comunale: il Sindaco che si vanta, senza meriti, di aver chiesto un finanziamento per un progetto di recupero di un immobile confiscato alla camorra, elaborato dalla passata amministrazione. Un annuncio che suona beffardo di fronte alla realtà dei fatti.
Quella scena aveva dell’incredibile: alle spalle del Sindaco c’era incredulo il responsabile locale di Libera, l’associazione che poche settimane prima aveva denunciato al Prefetto di Caserta e all’ANBSC l’inerzia proprio di questa amministrazione nell’utilizzare i beni confiscati già assegnati al Comune. Parliamo, in particolare, di due immobili già completamente ristrutturati, grazie a finanziamenti regionali, che rimangono inspiegabilmente inutilizzati: l’immobile di via De Chirico, destinato a ospitare l’Ufficio di Piano dell’Ambito Sociale C06, di cui il nostro Comune è ente capofila; e l’immobile di via Gramsci, da destinare a Centro di servizio alle famiglie.
Sono mesi che segnalo la questione, senza mai ricevere risposte concrete. Nel frattempo, questi beni restano chiusi, sottratti alla comunità e alle finalità sociali per cui sono stati recuperati. L’abbandono dei beni confiscati alla criminalità organizzata non è solo inefficienza amministrativa: è un insulto al lavoro delle Forze dell’ordine e della Magistratura e alla memoria delle vittime della criminalità.
La vicenda dei beni confiscati è, però, la parte più scandalosa di un problema oramai strutturale: questa Giunta non ha alcuna visione su come utilizzare il patrimonio immobiliare comunale e non ha dato ai dirigenti alcun indirizzo chiaro. Il risultato è paradossale e inaccettabile: la nostra città si trova con immobili ristrutturati e abbandonati, mentre decine di enti del terzo settore sono pronti e disponibili a utilizzarli per attività di valore sociale.
Ne è emblema anche la vicenda del comitato per l’utilizzo della Casa della Cultura Caianiello, l’ennesima dimostrazione di come questa amministrazione non sia in grado di valorizzare le risorse a disposizione della comunità.”



