Molti pazienti cronici si sentono abbandonati a se stessi e non riescono a ricevere prestazioni sanitarie che prevengano riacutizzazioni della malattia che necessariamente comporterà richiesta di assistenza ospedaliera. Nella situazione attuale si ritroveranno senza assistenza sanitaria ambulatoriale e senza assistenza ospedaliera. Quindi un sommesso consiglio, sempre nell’ottica propositiva, sarebbe incrementare le attività territoriali ed incrementare le attività di telemedicina che rappresentano la via maestra per mitigare le criticità della fase acuta che stiamo vivendo, che anche un punto di vista sarebbero una risposta economicamente utile e vantaggiosa sempre nello spirito di collaborazione”.
Cosi Donato Leonetti (Ugl)