Carceri, Montesano: “Polizia Penitenziaria in Puglia sempre più a fondo tra i silenzi della politica”

Primo Piano – Dichiarazioni di Pasquale Montesano Segretario Generale Aggiunto OSAPP

“Come preannunciato stamani il sottosegretario alla Giustizia On.le Sisto ha fatto visita alla C.C. Bari , ovviamente l’attenzione e stata rivolta solo alla popolazione detenuta e il preannunciato incontro con le delegazioni sindacali rinviato per Natale ,qualcosa non quadra sul metodo e merito della visita,certamente non ci aspettavamo niente di che e alcune dichiarazioni non fanno che aggravare il rapporto e le sinergie lavorative tra Polizia Penitenziaria e operatori delle funzioni centrali dettate dall’ormai insostenibile e gravissima carenza degli organici e delle strutture ormai obsolete del fallimento del sistema sanitario oltre che trattamentale .

La Puglia resta teatro di scelte fatte senza il rispetto del carico di lavoro che ha determinato una mole di stress correlato lavoro insostenibile per la polizia penitenziario in situazioni ai confini con la realtà e parliamo di:

Piante organiche non rivisitate rispetto ai reali carichi di lavoro, finanziamenti stanziati per ristrutturare il reparto femminile della CC di Bari e adeguamento della caserma agenti non abile nel 2016/17 ad oggi mai avvenuta e nonostante ciò l’apertura dello stesso femminile come reparto COVID con nuovi carichi di lavoro e situazione edilizia non confacente alle normative penitenziarie; Nuovi padiglioni detentivi creati senza personale adeguato; Mezzi strumenti e uomini insufficienti; Istituti obsoleti e in alcun modo i casi necessitanti di nuove carceri come nel capoluogo Barese; Nuove divise, fregi, gradi Personale insufficiente funzionaria-pedagogica la cui assenza ricade ulteriormente sul lavoro della polizia penitenziaria;

E’ indiscutibile che fa piacere e sorridere al contempo l’attenzione rivolta dall’onorevole Sisto alle attività trattamentali dei detenuti e specie per il gioco del calcio balilla, dove probabilmente l’interesse è stata innegabile da parte di quest’ultimo, tuttavia speravamo che l’interesse posto sul luogo barese fosse data alla carenza strutturale del reparto femminile , ma a forse con ogni probabilità i vertici locali  non hanno come dire indirizzato lo sguardo del sottosegretario nei posti necessitanti, come anche a un sistema di cancelli in prossimità della rotonda  ancora aperti come nell’ottocento a mano, oppure al pavimento del terreno della prima sezione ai limiti dell’agibilità….

…ma probabilmente l’onorevole era stanco dal Viaggio e i suoi accompagnatori presi da sottolineare la sintonia tra i dirigenti e l’insufficiente numero di personale stremato dal carico di lavoro che comunque non hanno potuto confermare tale pensiero.

In tale contesto emerge un dato incontrovertibile lo stress cui è sottoposto il personale tutto in particolare gli uomini e donne della polizia Penitenziaria stanco e demotivato ed esposto a tutti i rischi che il disastro attuale comporta. e ribadiamo che i riflessi pesantemente negativi sulla conduzione e sull’organizzazione degli istituti penitenziari, nei rapporti con la popolazione detenuta, oltre che di disfunzione sui risultati in termini di maggiore sicurezza che l’istituzione penitenziaria dovrebbe rendere alla Società Civile sono i risultati di una gestione in Puglia che necessita nell’immediatezza sostanziali cambiamenti di passo e di rinnovamento e non necessitano ancora di visite palliative  prive di iniziative ,purtroppo per dirette responsabilità politica e amministrativa ,conseguenze gravissime  delle scelte  scellerate dei governi precedenti e di quello attuale con i ministri della Giustizia e capi del D.A.P ormai non più in grado di sollevare dal baratro il pianeta “CARCERE” .

” Continua  Montesano “la Polizia Penitenziaria subisce smisuratamente gli atti di violenza e attacchi non solo da detenuti incontrollabili e dalla criminalità, ma come dimostrano i fatti anche da elementi esterni al mondo carcere con l’aggiungersi della tracotanza di alcune cellule che a Bari Taranto Lecce Foggia hanno assunto e assumono comportamenti obsoleti e desueti nella forma e nella sostanza che si pongono , in maniera inequivocabile, ad ulteriore danno nei confronti degli uomini e donne della Polizia Penitenziaria , gli stessi istituti che necessitano di certezze rispetto all’assenza di funzionari e dirigenti (COMANDO E DIREZIONI) inesistenti .

Superamento Ospedali Psichiatrici Giudiziari , sanità penitenziaria , organici Polizia Penitenziaria  , mezzi e strumenti operativi  e vestiario , situazioni che nell’ultimo anno si sono  esponenzialmente aggravate  ed hanno raggiunto livelli massimi d’allerta senza che alcuno abbia messo in campo iniziative e soluzioni alternative al disastro annunciato più volte dall’OSAPP , ragion per cui non si frenano nella regione iniziative di contrasto a colpire organi statutari del sindacato altro che potenziamento , giusto che sia , del trattamento e rieducazione se non prima e con immediatezza non si restituisce in maniera decorosa l’attività lavorativa degli uomini e donne della Polizia Penitenziaria che in puglia ha raggiunto livelli di massima allerta .

“Conclude Montesano “per l’ennesima volta vogliamo far arrivare al sottosegretario Sisto al Ministro della Giustizia Cartabia e al Presidente del Consiglio dei Ministri Pro.Mario Draghi tutto il nostro motivato dissenso per la visita di oggi dell’organo di governo a Bari , e per il mancato impegno assunto l’indomani della visita presso la C.C. S.Maria C.V.     che è stata teatro di eventi di particolare gravità, tuttora fonti di preoccupazione e di disagi per gli addetti del Corpo in ambito nazionale e non solo locale, senza tralasciare l’avvio di violente campagne di denigrazione, tuttora in atto in danno dell’intera Polizia Penitenziaria oltre alle facili “strumentalizzazioni”.

Il nostro plauso agli Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio presso le strutture territoriali, i quali con dedizione professionalità ed accortezza evitano, nonostante il gravissimo stato, maggiori e più gravi conseguenze non senza difficoltà, continuando a garantire uno standard di ordine di sicurezza che costituiscono condizione imprescindibile per il proficuo lavoro di tutti gli operatori penitenziari”.

 

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