Carinaro – Il gruppo consiliare “Carinaro in Avanti” in una nota inviata alla nostra redazione dichiara: “In questi primi mesi abbiamo faticato non poco a comprendere quale fosse il ruolo di Pina Sardo all’interno dell’amministrazione. Certo, formalmente è il vicesindaco, ma quello che ci chiedevamo, in ragione del larghissimo consenso avuto alle ultime elezioni, è se avesse anche un ruolo politico all’interno della maggioranza. Sicché, grazie al suo recente comunicato di commento alla sentenza del Tar, abbiamo finalmente capito che la Sardo è l’assessore delegato a superare la decenza.
Anche senza essere avvocati come lei, infatti, è impossibile equivocare la decisione del giudice, a meno che non si voglia rischiare di coprirsi di ridicolo. Diciamo ciò in quanto c’è davvero poco da interpretare; la maggioranza, infatti, ha perso la causa ancor prima di tentare di vincerla. Approvando una convalida della delibera impugnata a pochi giorni dall’udienza, infatti, si è presentata davanti al giudice ammettendo che la delibera fosse illegittima. L’abbiamo detto e lo ripetiamo: «se la sono fatta addosso»! Essendo stato riconvocato il Consiglio nel rispetto dei termini di legge e con la documentazione principale trasmessa, il ricorrente, Stefano Masi, aveva ottenuto ciò che l’opposizione desiderava.
Nella sentenza, infatti, si legge «va dichiarata cessata la materia del contendere, ex art. 34, quinto comma, cod. proc. amm., essendo stata la pretesa del ricorrente all’annullamento della delibera impugnata soddisfatta attraverso il nuovo provvedimento di convalida, intervenuto sull’atto censurato e di cui sono stati rimossi gli effetti». Più chiaro di così..!
Il giudice, oltre tutto, ha adottato una sentenza ai sensi dell’art. 34 del codice del processo amministrativo, cioè una sentenza di merito. Non è necessario essere avvocati specializzati di diritto amministrativo per capirlo, bastava consultare il codice del processo amministrativo: poteva, dunque, comprenderlo anche la Sardo.
E non è certo un caso se, pur non condannando alle spese il comune, il giudice pone a carico dell’Ente il rimborso in favore del ricorrente del contributo unificato (cioè Euro 650) in quanto il comune di Carinaro è dichiarato virtualmente soccombente (come denota l’operato sfociato nella convalida della delibera). Dunque, avv. Sardo, perché negare l’evidenza? Non le fa onore né come assessore e sopra tutto come operatore di diritto. Le consigliamo, pertanto, di lasciare ad altri il ruolo di utile idiota. Come saprà, a tutto c’è un limite, e se è vero che superarlo alle volte, sopra tutto nel breve, fa fare carriera, anche in politica, saprà anche che, nel lungo periodo, certe scelte si pagano sempre.”