Caserta – Una decisione storica e dirompente scuote la politica locale: il Consiglio dei Ministri ha sciolto il Comune di Caserta per accertate infiltrazioni della criminalità organizzata. A comunicarlo è stato ieri sera il Ministero dell’Interno, guidato da Matteo Piantedosi, che ha firmato il provvedimento al termine di un lungo iter avviato nei mesi scorsi.
Secondo quanto emerso, la Commissione d’Accesso insediata nell’estate del 2024 ha riscontrato gravi condizionamenti da parte di ambienti legati alla camorra, tali da compromettere il buon andamento e la trasparenza dell’amministrazione. In base a queste evidenze, il governo ha disposto l’insediamento di una commissione straordinaria per 18 mesi.
Il sindaco Carlo Marino, esponente del centrosinistra e presidente regionale di ANCI Campania, ha reagito con fermezza: «Si tratta di un atto politico, che rigettiamo con forza. Faremo ricorso al TAR». Marino, in carica dal 2016, ha sottolineato come la sua amministrazione sia sempre stata “in prima linea nella lotta alla criminalità”.
Caserta non è sola: il CDM ha preso una decisione analoga anche per i comuni di Aprilia (Lazio), Badolato e Casabona (Calabria), tutti finiti sotto la lente del Viminale per presunti condizionamenti mafiosi.