Aversa – Due trasferte lunghissime. Due gare che possono dire di che pasta è fatta questa Clendy Aversa.
Le ragazze normanne allenate da coach Luciano Della Volpe siamo chiamate ad un tour de force lungo quasi 4mila chilometri nel quale c’è però speranza e voglia di rivincita. Prima la sfida con la Delta Informatica Trentino e poi l’appuntamento con la quarta giornata di ritorno in quel di Chieri contro la Fenera. In palio ci sono 6 punti che potrebbero cambiare notevolmente il cammino di capitan Drozina e compagne. Ma è necessario pensare gara per gara e dopo una settimana intensa di allenamenti, domani mattina la squadra partirà per il Trentino con la consapevolezza di dover mostrare gli artigli per un match che potrebbe essere un crocevia della stagione.
“Ci aspettano tre settimane davvero molto intense – afferma la schiacciatrice napoletana Giusy Astarita – perché dopo le due trasferte abbiamo il delicatissimo derby con la Kioto Caserta. In 20 giorni possiamo scrivere il nostro futuro. Domenica affronteremo una formazione che ha dimostrato di saper giocare a pallavolo ma noi non siamo da meno. C’è un gruppo importante che deve solamente capire la propria forza ed entrare in partita con la mentalità giusta”. La Clendy Aversa parte per la trasferta di Trento dopo il ko con Filottrano al Palajacazzi e per questo motivo Astarita chiede un immediato riscatto: “Quando l’arbitro fischierà l’inizio dell’incontro dobbiamo farci trovare subito pronte su ogni pallone. Sarà necessario essere concentrate sin dal primo punto anche perché servirà una prestazione perfetta per fare risultato. Abbiamo una gran voglia di recuperare il gap con le nostre avversarie perché siamo tutte convinte di non meritare questa classifica”. Che non sia un momento facile è chiaro e quindi la banda 27enne sprona le sue compagne a dare il massimo: “Qui ad Aversa ho trovato un gruppo fantastico che si è unito tantissimo nei momenti di difficoltà che abbiamo incontrato in questo campionato. Dobbiamo essere unite e pronte a superare qualsiasi ostacolo. Le soddisfazioni, personali e di squadra, possiamo togliercele solamente così”.