Cuore e Gol: la Real Normanna trasforma l’allenamento in un atto di solidarietà

Aversa – Ci sono giorni in cui un campo da calcio non è un campo. È un’epifania. Un varco tra ciò che si vede e ciò che vale. Martedì 15 aprile, ad Aversa, il vento ha portato il profumo della Pasqua non nei templi, ma sul prato della Real Normanna. Un allenamento, in apparenza. In realtà, un rito. Un’offerta. Un gesto che ha saputo dire, senza alzare la voce: noi siamo qui, per chi non può esserlo.

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La squadra granata, in quel pomeriggio di primavera, non si preparava solo a giocare. Si stava preparando a donare. E già questa parola – donare – basterebbe a raccontare la verità più alta di ciò che è accaduto. Ma c’è qualcosa di più profondo: è la scelta di farlo dopo un allenamento, nel momento più quotidiano, più invisibile, più vero. Non quando le luci sono accese, ma quando l’anima è nuda.
“Cuore e Gol: Pasqua in campo” è il nome dell’iniziativa. Un nome semplice, quasi ingenuo. Ma dentro quelle parole si cela una rivoluzione silenziosa: trasformare lo sport in linguaggio d’amore, un pallone in simbolo di speranza, l’allenamento in atto educativo. Al termine della sessione, i calciatori hanno donato uova di Pasqua all’UNICEF. Non erano regali: erano messaggi. Non cioccolato: ma carezze. Piccoli scrigni che contenevano molto più del dolce. Contenevano attenzione. Scelta. Cuore.

In quel pomeriggio, al fianco della squadra, c’erano i volti giovani e luminosi di Younicef e dell’associazione Wake Up Uagliù. Non semplici partecipanti, ma protagonisti silenziosi di un atto rivoluzionario: restituire al calcio la sua anima pedagogica, la sua vocazione civile, il suo potere trasformativo.

“Oggi lo sport ha fatto un gol nel cuore dei bambini,” ha dichiarato Emilia Narciso, presidente regionale dell’UNICEF, con una lucidità che disarma. “Ciò che si semina lì, resta per sempre.” E forse è proprio questa la verità più limpida: che ogni gesto di bene è un seme, e ogni bambino è terra. E che ciò che si fa col cuore non muore, ma germoglia in silenzio, come fa la primavera. Il merito di tutto questo è anche di chi ha creduto nel valore del gesto ancor prima del gesto stesso: Enzo Del Villano, presidente della Real Normanna, e suo figlio Luigi, che con discrezione e determinazione hanno reso possibile questo piccolo miracolo sportivo.