Carinaro – Con grande emozione e commozione, il diacono Don Antonio Beatolui ha tenuto il suo discorso di commiato durante la celebrazione domenicale nella parrocchia di Sant’Eufemia. Dopo oltre un decennio di servizio diaconale, Don Antonio lascia la comunità di Carinaro per intraprendere una nuova fase del suo ministero pastorale presso la parrocchia di Santa Maria a Piazza in Aversa.
Nel suo discorso, Don Antonio ha ricordato con affetto i tanti momenti vissuti nella parrocchia di Sant’Eufemia. “Qui sono stato battezzato, ho ricevuto la mia Prima Comunione e mi sono sposato con il parroco Don Gennaro Morra,” ha dichiarato, sottolineando il suo legame indissolubile con la comunità.
La sua vocazione al diaconato è nata proprio a Carinaro, grazie al sostegno dell’allora parroco Don Antonio Belardo, che lo incoraggiò ad intraprendere un cammino di studi in Scienze Religiose nel 2003. Da allora, Don Antonio ha dedicato la sua vita al servizio della Chiesa, affrontando con fede e determinazione le difficoltà che questo percorso comportava.
Nel 2010, pur non essendo ancora ordinato diacono, fu chiamato dall’arcivescovo Mario Milano a ricoprire il ruolo di segretario della Facoltà di Scienze Religiose San Paolo di Aversa, un incarico di grande responsabilità. Successivamente, il 20 gennaio 2013, venne ordinato diacono permanente da Mons. Angelo Spinillo, che gli affidò il ministero diaconale nella parrocchia di Sant’Eufemia. Durante i suoi 12 anni di servizio a Carinaro, Don Antonio ha collaborato attivamente con il parroco Don Antonio Lucariello.
Circa 20 giorni fa, Mons. Spinillo ha chiesto a Don Antonio di trasferirsi nella parrocchia di Santa Maria a Piazza ad Aversa, una proposta che il diacono ha accettato con disponibilità e spirito di servizio. “Al vescovo non è bello non dare la propria disponibilità,” ha spiegato con umiltà, aggiungendo che affronterà questa nuova sfida con la stessa dedizione che lo ha contraddistinto fino ad ora. “Certo non mancheranno occasioni per rivederci,” ha assicurato Don Antonio, esprimendo il desiderio di mantenere vivi i legami con la comunità che ha rappresentato un punto di riferimento importante nella sua vita.