Carinaro – A Carinaro, il parroco don Antonio Lucariello non ha usato mezzi termini per esprimere il suo punto di vista al termine della Santa Messa. In risposta alle recenti polemiche, don Antonio ha preso posizione con parole decise, rivolgendosi alla comunità locale:
“Io non ho scheletri nell’armadio, a differenza vostra,” ha affermato, respingendo con forza le accuse che gli sono state mosse. Ha poi chiarito la situazione riguardo alla diffida ricevuta dai NAS, specificando che questa ha interessato i locali e non prodotti scaduti, come invece insinuato da alcuni.
“Il male non lo state facendo a me, ma alla povera gente,” Il parroco ha voluto fare chiarezza anche su altre questioni emerse, come quella dei 7000 euro dei biglietti venduti. Don Antonio ha spiegato che sono stati stampati solo 600 biglietti, smentendo le cifre circolate e confermando che i soldi raccolti sono stati già restituiti.
Rispondendo alle critiche sui suoi rapporti con imprenditori locali, ha detto: “Sì, è vero, ho amicizie con imprenditori. E quindi? È forse un reato?” Rivendicando la sua trasparenza e il suo operato per il bene della comunità, ha invitato chi lo accusa a esporsi pubblicamente: “Non vi nascondete dietro a profili falsi e anonimi. Mettetevi la faccia!”
In conclusione, don Antonio Lucariello ha ribadito la sua fermezza e la volontà di continuare a lavorare per il bene della comunità, ma ha sottolineato la necessità di una pausa per riflettere sulla situazione attuale. Ha voluto ancora una volta rimarcare la sua integrità, concludendo con un messaggio chiaro: “Io non ho scheletri nell’armadio.”