Napoli – Presso le Rampe Brancaccio, si è svolta una cerimonia in ricordo di Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985. L’evento ha visto la partecipazione di numerose autorità locali, tra cui il prefetto di Napoli, Michele di Bari, che ha tenuto un discorso toccante in memoria del giovane cronista.
Nel suo intervento, il prefetto ha sottolineato l’importanza di preservare il significato della morte di Siani, evidenziando come “una morte che scava nell’anima” debba essere ricordata al di là delle semplici ricorrenze. “Quella di Siani – ha aggiunto – è una morte che parla, che riesce a creare quel sentimento di unione che ci deve proiettare verso il futuro e che sa di martirio.”
Il ricordo di Siani non è solo un omaggio alla sua figura, ma anche un monito per tutti coloro che si impegnano nella lotta alla criminalità organizzata. “Giancarlo Siani – ha detto il prefetto – è stato un testimone che, sebbene sia morto fisicamente, vive ancora nei nostri cuori.” La sua storia continua a ispirare nuove generazioni di giornalisti e cittadini che lottano per la verità e la giustizia.