Il vicesindaco risponde alla minoranza: “Nessuna vittoria per Masi solo strumentalizzazione politica”

Carinaro –  Si riaccende il dibattito politico a Carinaro: in una nota inviata alla redazione, il vicesindaco Pina Sardo chiarisce la posizione dell’amministrazione riguardo alla recente sentenza del TAR Campania, sfatando alcune affermazioni diffuse dalla minoranza. La sentenza n. 5620/2024 del Tribunale Amministrativo Regionale, sottolinea Sardo, non ha accolto né respinto il ricorso presentato dal consigliere di minoranza Stefano Masi contro la delibera del 2 agosto 2024, ma ha semplicemente preso atto della “cessata materia del contendere” a seguito della convalida effettuata dal Consiglio Comunale il 18 ottobre.

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“La sentenza non entra nel merito del ricorso, né stabilisce che le istanze del consigliere Masi fossero ammissibili o fondate,Le informazioni diffuse dalla minoranza, sulla decisone del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania rendono doverose delle precisazioni. Ci tengo a specificare, al solo fine di evitare che i cittadini vengano confusi, che il Giudice Amministrativo con sentenza n. 5620/2024 non ha né accolto, né respinto il ricorso proposto dal Consigliere Masi avverso la delibera del 2 agosto 2024 . Il TAR, come si legge nella sentenza, ha solo preso atto che il “ricorrente, ossia il Consigliere Stefano Masi, ha chiesto dichiararsi la cessazione della materia del contendere” in ragione della sopravvenuta convalida disposta dal Consiglio Comunale in data 18.10.2024.

Per amore della verità dei fatti e auspicando che si metta fine a una mera speculazione politica, frutto di travisamento dei fatti, nonché del tentativo di dare alla sentenza un valore completamente diverso da quella che ha, si devono svolgere anche altre considerazioni. Il TAR non ha mai dichiarato che il ricorso del consigliere Masi avverso la detta delibera era ammissibile e fondato. Ed invero il TAR non si è pronunciato su nessuna delle altre questioni che erano state sottoposte dal Consigliere Masi nel ricorso giurisdizionale. Nulla ad esempio viene rappresentato nella sentenza del TAR circa la natura della seduta (ordinaria o straordinaria) del consiglio del 2 agosto, con i connessi termini di preavviso da osservare. E nulla sul punto il Masi ha dedotto, in Consiglio ma anche al TAR, quando nella delibera di convalida si è dato atto che la seduta era stata correttamente convocata in via straordinaria.

Tanto che anche la convalida è avvenuta in seduta straordinaria! Nulla il TAR ha dichiarato circa la documentazione che il Masi contestava di non avere ricevuto a mezzo pec (il famoso Allegato A). Nulla il TAR ha pronunciato su tutte le restanti questioni afferenti il contenuto sostanziale della delibera che metteva in discussione il permanere degli equilibri di bilancio o la ammissibilità degli investimenti che il Comune ha inteso attuare con le variazioni di bilancio approvate con la delibera di cui si parla. Dunque, il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania davanti ad un atto di responsabilità da parte del Consiglio Comunale di una convalida di delibera si è espresso dichiarando cessata materia del contendere senza entrare nel merito della vicenda. Ed è bene chiarire che, al di là della convalida, se il Masi, oltre alla tematica del parere (sanata con la convalida), avesse voluto far valere anche tutti gli altri vizi dedotti nel ricorso (e di fatto abbandonati dopo la convalida) ben avrebbe dovuto e potuto farlo, procedendo ad impugnare la delibera convalida con ulteriore azione giudiziaria (cd motivi aggiunti). Nulla di ciò è accaduto! È sempre per amore della verità, va detto che il TAR, nel dichiarare la cessata materia del contendere, non si è pronunciato su nessuno degli argomenti (tanti e pregnanti) svolti dal difensore nominato dal Comune in merito a tutte le altre censure che erano state formulate. Ed è bene sottolineare che se il Masi avesse limitato il ricorso solo alla questione del parere , probabilmente, non sarebbe stato individuato nessun legale da parte del Comune di Carinaro.

Inoltre anche nella scelta del difensore, abbiamo agito con un solo fine: salvaguardare la correttezza e la legittimità degli atti adottati dal Consiglio Comunale il 2 agosto 2024, ma anche dagli uffici in attuazione della medesima delibera. Insomma, le responsabilità di questa vicenda sono interamente da assegnare al consigliere Masi e alla minoranza consiliare. Non si viene in Consiglio Comunale ponendo aut aut (o rinviate o ci vediamo al Tar), senza prima (nel tempo) recarsi negli uffici e visionare i documenti. Non voglio insegnare alla minoranza come si svolge la funzione di consigliere o di rappresentante politico, ma è bene sottolineare che questa funzione, seppur è la mia prima consiliatura ed esercito la professione di Avvocato, ritengo che non si svolga a casa, in uno studio  professionale davanti al pc o peggio ancora in Tribunale, ma si svolge nel Comune e tra la gente.

E se il consigliere Masi, anziché dare aut aut, si fosse rivolto agli uffici, avrebbe trovato tutti gli atti di cui necessitava per affrontare la discussione politica e votare sull’atto. Invece, il consigliere Masi, dietro una questione di forma (superata dalla convalida) ha deciso di andare al TAR ponendo una serie di questioni giuridicamente inammissibili e infondate. Infine ritenere che il Comune è soccombente, quando il TAR ha compensato le spese di lite, significa ancora di più strumentalizzare una vicenda triste che è originata solo dai comportamenti del Masi prima in Consiglio e poi al TAR. Per noi della maggioranza, che non ci riteniamo né vincitori né vinti, la mancata condanna alle spese processuali (con la relativa compensazione) costituisce il risultato migliore da raggiungere nell’interesse della collettività. Perché, sia chiaro, l’Ente difenderà ovunque gli atti del Comune, mettendo in campo tutte le azioni, anche per evitare esborsi per risarcimenti o condanne, nell’interesse della collettività.

Interesse che probabilmente ed a mio sommesso avviso la minoranza non ha valutato, quando ha proposto un ricorso solo per dimostrare di essere consequenziale alle dichiarazioni rese in consiglio. Insomma, una battaglia politica, anziché consumarsi all’interno del consesso consiliare e all’interno degli uffici comunali, è stata portata dinanzi al TAR. E dinanzi al Tar sono state messe in discussione le professionalità di cui dispone il Comune, ma soprattutto sono state formulate contestazioni in merito a condotte (si pensi alla pubblicazione di una delibera commissariale che il Masi non è stato in grado di recuperare sul sito, ne è andato al Comune a richiedere) che non sono nemmeno imputabili agli attuali amministratori.

Infine ci tengo a ribadire ai cittadini che le variazioni disposte ed approvate in Consiglio Comunale in merito alla delibera in questione sono state votate dalla maggioranza consiliare al solo fine di migliorare le condizioni della Paese, e che le questioni di principio e forma poste dal consigliere Masi e dalla minoranza sono ininfluenti rispetto alle scelte strategiche adottate dalla maggioranza. Dispiace che la battaglia politica tra maggioranza e opposizione sia stata portata in una sede del tutto inappropriata, non avendo il ricorso al TAR (e la relativa convalida) portato nessun beneficio alla Città. Mi auguro infine che la strumentalizzazione termini e si passi finalmente a guardare alle esigenze dei cittadini che questa amministrazione con grande impegno e dedizione sta portando avanti!” conclude così Sardo.