Primo Piano – Un incredibile caso di errore amministrativo ha scosso l’Inps e ha lasciato un uomo di 66 anni della provincia di Foggia senza la sua pensione di marzo. L’agenzia di previdenza sociale ha erroneamente dichiarato l’uomo morto dall’1 dicembre 2023, causando non solo la sospensione del suo assegno mensile, ma anche richiedendo la restituzione di due mensilità già percepite dopo la data del presunto decesso.
L’uomo risulterebbe morto dal 1 dicembre 2023, e avrebbe quindi indebitamente percepito due mensilità pensionistiche dopo quella data. Tuttavia, la verità è che l’uomo è ancora ben vivo e vegeto, come dimostrato dalla sua presenza fisica durante la visita all’agenzia.
Nonostante la parte del mistero sia stata risolta e l’errore amministrativo riconosciuto, l’uomo si trova ora di fronte a un’altra sfida: quella di non poter riscuotere la pensione del mese di marzo. Le ragioni di questo ulteriore intoppo non sono state chiarite dall’Inps, lasciando l’uomo ancora in attesa della soluzione definitiva al suo problema.