Ischia – “Siamo il Paese più belo al mondo, il più cliccato sui siti turistici nel mese di gennaio. Ma poi a fine anno risultiamo quinti o sesti tra le mete turistiche mondiali. Evidentemente c’è qualcuno più bravo di noi nella promozione e scontiamo ancora deficit in termini di forza lavoro. Un paradosso se pensiamo che da un lato abbiamo livelli di disoccupazione sempre alti e dall’altro le aziende hanno difficoltà a trovare personale qualificato in questo comparto”.
Queste le parole del ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia, che è intervenuto al Forum “Turismo e occupazione: la centralità delle politiche attive del lavoro” organizzato dall’Associazione nazionale commercialisti area lavoro (Ancal) presso la Curia Vescovile dell’isola d’Ischia.
“Il punto chiave per superare questa situazione – ha proseguito il ministro al Turismo – è l’istituzione di un Fondo dedicato alla formazione del personale in ambito turistico, come proposto dal presidente Ancal Gian Piero Gogliettino. Dobbiamo anche interrogarci sul fatto che proprio in termini di formazione l’Italia abbia solo 12 istituti tecnici superiori contro i 60 della Spagna. Le risorse ci sono. Basti pensare che ogni anno spendiamo 25 miliardi tra Naspi e sussidi. E’ necessario rivedere l’utilizzo di queste risorse per offrire nuovi posti di lavoro ai giovani e a chi ha perso la propria occupazione. Questa è la priorità. L’estate è andata bene – ha aggiunto Garavaglia -, adesso pensiamo a far andare bene anche la stagione invernale”.
Soddisfazione ha espresso Gian Piero Gogliettino, segretario generale Ancal per l’accoglimento da parte del ministro Garavaglia delle istanze formulate nel corso dei lavori: “Al governo abbiamo presentato le nostre proposte per l’istituzione di un fondo ad hoc per le nuove competenze e la formazione on the job, per la realizzazione di una Academy del turismo che nasca dal partenariato pubblico privato per rispondere alle crescenti esigenze delle imprese turistiche. Il settore turistico è un asset strategico per lo sviluppo e la competitività che vale quasi il 14% del pil. Necessita tuttavia di una riforma organica con al centro politiche del lavoro. Il Pnrr può far costruire un nuovo modello d’impresa turistica che sappia coniugare la digitalizzazione allo straordinario patrimonio naturalistico, artistico e culturale italiano. Sostenere l’accesso al credito, ridefinire le politiche fiscali di vantaggio, recuperare il patrimonio e la rete del mercato del lavoro. Ma la vera priorità è il potenziamento degli operatori; serve una riforma non solo di quantità ma necessariamente di qualità. In quest’ottica diventano strategici i commercialisti nel loro ruolo di intermediari di prossimità. Per aumentare i servizi al lavoro e favorire il matching tra domanda e offerta di lavoro”.
Tra i protagonisti dell’incontro anche Piero De Luca, vice capogruppo Pd Camera dei Deputati: “Il turismo in Italia conta 4 milioni di occupati risultando una delle industrie più importanti. Con il Pnrr ci saranno otto miliardi di euro da investire in digitalizzazione, rigenerazione e riqualificazione dei siti turistici e per la formazione. Ritengo necessario procedere attraverso l’istituzione di zone economiche speciali del turismo per attrarre investitori stranieri e dare nuovo slancio a un comparto che dovrà essere il presente e il futuro del Paese”.
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