Primo Piano -La città di Udine ha vissuto ieri, martedì 14 ottobre 2025, una giornata intensa in occasione della partita di qualificazione ai Mondiali 2026 tra Italia e Israele. La città è stata blindata fin dal mattino, con oltre mille agenti impegnati nei controlli e il centro storico trasformato in zona rossa.
Nel pomeriggio si sono svolte manifestazioni legate al conflitto in Medio Oriente: un corteo pro-Palestina ha riunito migliaia di persone in modo per lo più pacifico, anche se non sono mancati momenti di tensione. Diversi negozi hanno chiuso in via precauzionale, mentre le forze dell’ordine hanno presidiato gli accessi allo stadio Friuli. Alcuni gruppi di manifestanti hanno cercato di bloccare l’accesso allo stadio, creando tensioni con le forze dell’ordine. Nel corso degli scontri, due giornalisti e undici agenti sono rimasti feriti, come ha riferito il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante l’informativa alla Camera.
All’interno dello stadio, l’atmosfera è rimasta tesa fino all’ultimo secondo. Al momento degli inni, gli spettatori hanno fischiato apertamente l’inno di Israele, tanto da mettere a rischio la sua esecuzione completa. Durante la gara stessa, i giocatori israeliani sono stati fischiati ogni volta che toccavano il pallone, ma i cori e l’atmosfera sono rimasti generalmente sotto controllo.
Gli oltre 10.000 spettatori hanno assistito, in generale, a una gara corretta e combattuta, che l’Italia ha dominato soprattutto nella ripresa. Dopo un rigore trasformato da Retegui nel primo tempo, l’attaccante ha raddoppiato con un gran tiro al 60’. In pieno recupero, il colpo di testa di Mancini ha chiuso il match sul 3-0.
Con questa vittoria, la nazionale di Gattuso conquista un posto ai playoff per il Mondiale del 2026 e può continuare a sognare la qualificazione diretta nelle ultime sfide del girone.


