Acerra – Il noto comico napoletano Biagio Izzo, porta in scena la famosa e apprezzatissima commedia di Vincenzo Salemme. Con lui sul palco Mario Porfito, Francesco Procopio, Yuliya Mayarchuck, Samuele Sbrighi, Luana Pantaleo e Adele Pandolfi.
Sabato, alle ore 20, 45, al Teatro Italia di Acerra, Biagio Izzo sarà protagonista con la commedia “L’Amico del Cuore” con la regia di Vincenzo Salemme. I due maghi della comicità napoletana hanno architettato uno spettacolo in cui ipocrisia, invidia e provincialismo d’apparenza tessono la tela di uno spettacolo che s’impreziosisce della brillante simpatia di un cast eccezionale che trasporta un pubblico entusiasta nelle divertenti vicissitudini di ambigui personaggi.
«L’amico del cuore è una commedia del 1991. Quando l’ho rappresentata la prima volta, nella stesso anno, era un atto unico e si intitolava “L’ultimo desiderio”. Adesso mi si presenta la possibilità di metterla in scena come regista. Dalle prime letture mi sono reso conto che la commedia, dentro la trama comica, ha una vena di profonda cattiveria. In questa edizione mi piacerebbe portare in superficie la crudeltà dei rapporti umani.
Questa volta mi piacerebbe che Michelino Seta diventasse vittima di se stesso, di tutto ciò in cui ha finto di credere, di tutto il suo provincialismo culturale, di tutta la sua mentalità aperta ma solo a parole – spiega Vincenzo Salemme – Di converso mi piacerebbe che Roberto Cordova diventasse un uomo che coglie nella propria malattia, e nel fatto che deve subire un trapianto cardiaco con poche probabilità di sopravvivenza, un’occasione di rivalsa nei riguardi dell’amico più fortunato. Quell’amico del cuore che, ai suoi occhi, appare un uomo di successo, sposato con una donna bellissima».
Trama L’amico del cuore
Roberto Cordova deve subire un trapianto cardiaco con poche probabilità di sopravvivenza. Un’occasione di rivalsa nei riguardi dell’amico più fortunato, l’amico del cuore, Michelino, che ai suoi occhi appare un uomo di successo per di più sposato con una donna bellissima. Quale occasione migliore quindi per vendicarsi di quell’amico che si dice uomo aperto e democratico, quell’uomo che giudica la gelosia un sentimento barbarico, quale occasione migliore per dimostrare che le sue sono soltanto chiacchiere. chiedere, come ultimo desiderio, di andare a letto con sua moglie? Il tutto nella tessitura classica della commedia degli equivoci, dove ognuno dei personaggi si veste di un ruolo per nascondere la propria natura più profonda: un prete ambiguo che non ha deciso se essere “uomo o ministro di Dio”; un ragazzo di quattordici anni (malato del morbo di Matusalemme) che ne dimostra quaranta e crede di essere la reincarnazione di un merlo; la mamma di questo ragazzo legata ancora al ricordo del marito defunto, ma che alla prima occasione cede alle lusinghe di un tassista invadente e aggressivo. E su tutti spicca Frida, il sogno. Frida, la bellissima moglie di Michelino, Frida la bionda svedese, Frida ricordo di una Svezia del progresso, la Svezia della libertà, la Svezia senza tabù e senza peccato, Frida innocente e Frida che adesso…aspetta un bambino