Aversa – In un post condiviso sul gruppo Facebook “Aversa che non va” si legge: “Inizio questo discorso dicendo che l’annullamento della gita a Malta sia solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sono 3 anni di silenzi da parte degli studenti su ingiustizie e mal organizzazione. È arrivato il giorno di farci sentire, in maniera più forte e decisa con la speranza che ci ascoltiate di più, partiamo dall’ultima.
Una gita promessa e ripromessa da inizio anno, acconto pagato, voglia di viaggiare, data fissata, a momenti dalla circolare e poi… annullata 15 giorni prima della partenza, a noi a questo punto non interessano i motivi e di chi sia la colpa ma ci sentiamo semplicemente presi in giro e trattati come dei burattini. Non vi è chiaro forse che questa è una delle esperienze di vita più belle che un ragazzo possa fare, un viaggio che viene raccontato per anni e vederselo sfuggire davanti agli occhi tra un ora ed un altra di scuola è assurdo.
Quest’ultimo episodio descrive perfettamente l’organizzazione è probabilmente la mancata presa di responsabilità da chi di dovere, siamo una scuola che non viaggia, abbiamo uno sportivo che da dopo il covid non ha svolto più le proprie attività di sportivo, nessun tour, nessuna attività fuori dalle mura scolastiche. Un linguistico storico nella nostra scuola, che vive di nozioni su nozioni senza mai vivere nulla di concreto con qualche realtà estera, stage promessi e mai fatti. Viene rifiutata ogni singola iniziativa e non si dice mai un perché concreto.
Proposte di uscite didattiche dei professori seguiti da iter lunghissimi e senza possibilità di esser aiutati in alcun modo, pcto con uscite rifiutate con il rischio di perdere le ore fatte.
Il vero problema è che nella nostra scuola si vive nella zona comfort, non si vuole uscire da essa e a subire il peggio sono solo e soltanto gli alunni, purtroppo i ruoli scolastici non sono fatti per fare il proprio e basta, avete ogni giorno contatti con ragazzi che hanno una vita avanti, dei sogni e delle ambizioni, cercate di coinvolgere, farli sognare e non trattarli come numeri, vi ricordiamo che la scuola siamo noi, non i soldi, numeri, carte, documenti e qualsiasi altra cosa, è la mente di ogni ragazzo presente in queste 4 mura, vi chiediamo di avere più attenzione, darci più importanza, farci viaggiare, visitare, perché la vista giorno dopo giorno sui libri si offusca, dateci l’opportunità di farci fare esperienza perché è la cosa che più desideriamo.
Già che che ci siamo, parliamo della pulizia, formiche dappertutto e una disinfestazione che non si fa da una vita, una pausa didattica promessa al consiglio di dicembre, dicendo: fate la settimana dello studente l’ultima settimana di dicembre perché a febbraio già abbiamo la pausa didattica, l’ultima mai fatta perché nel verbale non era stata inserita e quindi non più fattibile, un altro esempio di promesse mai mantenute e dí quanto si guardano i documenti al posto del benessere dei ragazzi, un altra presa in giro. Porte mal funzionanti sia nelle classi che nei bagni. Tutto lasciato in mano al caso e tralasciato. Concludo richiedendovi di non trattarci come burattini e ricordatevi che L’ORGANIZZAZIONE NON È UN OPTIONAL!”