Mondragone, AMBC: “Il 25 novembre è passato. E ora cosa si fa?”

Mondragone – Così AMBC: “Giovedì 25 novembre si è celebrata la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne non senza la solita, stucchevole retorica. A livello nazionale come su scala territoriale.

Per poi ritornare tutti alle “nostre faccende affaccendati” fino a al prossimo episodio di cronaca nera e alla prossima Giornata. E lasciando da sole le donne (e i loro figli) e le tante coraggiose associazioni di volontariato (alcune presenti- per fortuna- anche nel nostro Comune). Come sostengono i ricercatori di Openpolis “trattando ogni situazione come un caso di cronaca a sé stante, viene eluso qualsiasi tipo di riflessione sul tema come vera e propria piaga sociale, nelle sue implicazioni culturali e nelle sue conseguenze per l’intera società. In assenza di un dibattito strutturato, basato anche sui dati, ne escono sminuite la stessa portata del fenomeno e le sue radici più profonde. Radici che affondano in una mentalità maschilista tutt’altro che sconfitta o in via di estinzione”. Per questo, l’AMBC ritiene che prima di ogni altra cosa il fenomeno vada studiato, approfondito con “dati alla mano”, conosciuto anche nella sua dimensione locale e dibattuto (soprattutto dalla Politica): https://www.openpolis.it/wp-content/uploads/2021/11/violenza_sulle_donne.pdf. Va poi detto con forza che non bastano le buone intenzioni espresse ogni anno il 25 novembre (o l’8 marzo), ma è necessario assicurare che misure di prevenzione, protezione e contrasto alla violenza maschile sulle donne siano incluse nelle principali norme, riforme e decisioni di spesa che regolano la vita del Paese. E invece le politiche antiviolenza, come denunciano tante associazioni, continuano ad essere isolate e frammentarie.

L’AMBC ripropone e rilancia la denuncia di ActionAid sui tempi lunghissimi per l’erogazione delle risorse, sugli impedimenti burocratici e la mancanza di interventi strutturali che incidano sulle cause della violenza. È la fotografia che emerge dal report “Cronache di un’occasione mancata” per il 2021 sulle politiche e sul sistema antiviolenza in Italia attraverso il monitoraggio e l’analisi dei fondi statali previsti dalla legge 119/2013 (legge sul femminicidio). Nonostante le misure straordinarie decise nel 2020 dal Governo per far fronte alla crescita delle richieste di aiuto durante la pandemia, solo una minima parte è oggi effettiva. Come nel caso dei 3 milioni del DL Cura Italia di marzo 2020 per le spese di sanificazione, acquisto mascherine e gel disinfettante delle Case Rifugio: ad oggi solo l’1%, circa 25mila euro, sono arrivati a destinazione. I tempi di erogazione delle risorse stanziate nel 2020 per il funzionamento ordinario dei CAV e delle Case Rifugio sono tornati ad allungarsi: sono serviti in media 7 mesi per trasferire le risorse dal Dipartimento Pari Opportunità alle Regioni. E ad oggi solo il 2% è stato erogato e solo in Liguria e Umbria. Il nuovo Piano Antiviolenza 2021-2023, lanciato in questi giorni, con un ritardo di quasi un anno, non è accompagnato da un piano operativo con tempistiche chiare e verificabili. Ad aprile 2020 il Governo e il Parlamento con la Commissione Femminicidio hanno introdotto risorse aggiuntive e nuovi strumenti per rispondere alle richieste di CAV e Case Rifugio dettate dall’emergenza sanitari. A distanza di un anno però, a discapito del carattere emergenziale della situazione, i ritardi si sono accumulati. Oltre ai 10 milioni di euro, relativi ai fondi 2019 già a bilancio e sbloccati ad aprile 2020, si sono aggiunti i fondi già citati del DL Cura Italia. Eppure, denuncia ActionAid, solo l’1% è stato liquidato.

“Il 29 aprile 2020 è stato emanato un bando d’emergenza rivolto a CAV e CR con un fondo di 5,5 milioni di euro, che, dai dati disponibili, ha permesso di erogare 300 contributi verso 142 enti gestori. Era però necessaria una fideiussione, pari all’80% dell’importo e questo ha reso i fondi difficili da ottenere per molte strutture soprattutto le più piccole”. Infine, a maggio 2020 è stato varato il Reddito di Libertà per sostenere le donne in percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Una misura diventata effettivamente operativa solo l’8 novembre 2021 con la circolare dell’INPS che ne regola il funzionamento. A ciascuna donna potranno andare 400 euro mensili per un massimo di 12 mesi. Non un intervento strutturale, ma che dovrà essere rifinanziato in bilancio anno per anno. Al 15 ottobre 2021, continua la puntuale denuncia di ActionAid, le Regioni hanno erogato solo il 74% dei fondi nazionali antiviolenza delle annualità 2015-2016, il 71% per il 2017, il 67% per il 2018, il 56% per il 2019 e il 2% per l’annualità 2020. Nessuna risorsa è ancora stata trasferita dal Dipartimento Pari Opportunità per il 2021.  In Campania le risorse liquidate 2015-2020 ammontano all’86% di quelle stanziate. Regione Campania che non brilla neppure per la trasparenza nella gestione dei fondi, posizionandosi al terzultimo posto della classifica regionale.  

Vorremmo tanto che qualche trottolino Consigliere regionale, falsamente moderato, riuscisse ad andare qualche volta oltre il suo campo d’azione fatto soltanto di opere pubbliche-cemento-incarichi-clientele-prebende-consorzi-liste-e-campagne elettorali permanenti per occuparsi un po’ anche di questi insopportabili ritardi regionali e dell’opacità che ancora avvolge tanta azione della regione che rappresenta. Facendo, insomma, il Consigliere regionale. Scaricate il RAPPORTO e INFOGRAFICA DEI DATI e scoprite tutti i dati regione per regione su  https://closed4women.it/fondi-antiviolenza/dashboard. Vorremmo, infine, affrontare il tema del perché “la prassi giudiziaria in questi anni non sia riuscita a farsi sistema complessivo né a migliorare, nemmeno in minima parte percentuale, il tasso di protezione delle vittime di violenza”. E per farlo ricorriamo ad un puntuale articolo di Fabrizio Filice, Componente del Comitato esecutivo di Magistratura democratica, apparso su “Questione Giustizia”  https://www.questionegiustizia.it/articolo/la-giornata-internazionale-per-l-eliminazione-della-violenza-contro-le-donne-come-monito-alla-magistratura?idn=72&idx=9709&idlink=7&utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=20211127.  

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